mercoledì, 26 Giugno, 2024
Economia

Confartigianato sulla crescita italiana: da lumaca a gazzella

Pil 2019-2023, aumento 3,5% molto superiore a Francia e Germania

Confartigianato segnala il timore che una eccessiva intonazione restrittiva della politica monetaria e di quella fiscale, associata ad un ritardo nella ripresa del commercio internazionale, azionerebbero il freno a mano all’economia italiana, quella che in Europa ha meglio performato nella ripresa post pandemia. Tra la Grande crisi e la pandemia (2007-2019) l’economia italiana – ha registrato una decrescita del 3,7% a fronte della crescita a doppia cifra (+10,1%) dell’Eurozona e risultando la “lumaca d’Europa”, collocandosi all’ultimo posto tra le maggiori economie europee per tasso di crescita. Nella ripresa post- pandemia la “lumaca” diventa “gazzella”: tra il 2019 e il 2023 l’Italia cumula una crescita del Pil del 3,5%, facendo meglio di Eurozona (+3,3%), Spagna (+2,5%), Francia (+1,5%) e Germania (+0,7%). L’economia italiana è cresciuta nel primo trimestre del 2024 dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% rispetto al primo trimestre del 2023 in termini di valori reali del Pil corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato. Si tratta della terza variazione positiva, dopo la flessione registrata nel secondo trimestre 2023. La stima preliminare dell’Istat su base trimestrale riflette un aumento del valore aggiunto diffuso tra i settori, mentre dal lato della domanda, la componente nazionale è in diminuzione a fronte di un aumento della componente estera netta.

In linea con l’Eurozona

La crescita congiunturale nel primo trimestre del 2024 dell’economia italiana è in linea con lo 0,3% dell’Eurozona e dell’UE, mentre su base annua la dinamica del Pil italiano supera il +0,4% nell’area euro e il +0,5% nell’UE. “Le turbolenze geopolitiche in atto – scrive Confartigianato presentando il prossimo report sull’andamento economico – potrebbero prolungare la debolezza del commercio mondiale e influenzare la volatilità dei mercati delle materie prime.” Un freno agli investimenti potrebbe arrivare da un “eccessivo prolungamento della restrizione monetaria”, un più marcato rallentamento dell’attività del comparto edilizio e ulteriori ritardi dell’attuazione degli interventi del Pnrr. Inoltre, “la politica fiscale diventa restrittiva.”

Attenzione al deficit

Mentre l’ultima manovra di bilancio ha determinano un incremento del deficit del 2024 per 0,7 punti di PIL, dopo la probabile apertura di una procedura di infrazione per deficit eccessivo nei confronti dell’Italia e l’applicazione delle nuove regole del Patto di stabilità e crescita, con la prossima legge di bilancio vi potrà essere una riduzione del saldo primario di bilancio di almeno mezzo punto di Pil. Sulle dimensioni della correzione il parere della Commissione europea sul documento programmatico di bilancio dell’Italia indica progressi limitati rispetto alle raccomandazioni di bilancio formulate dal Consiglio il 14 luglio 2023, mentre l’Ufficio parlamentare di bilancio delinea gli scenari di finanza pubblica nel contesto del nuovo quadro di regole della UE.

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