La Federal Reserve ha recentemente annunciato la decisione di non modificare i tassi di interesse, dimostrando preoccupazione per il livello di inflazione rimasto elevato e persistente. Durante un’analisi della situazione economica attuale, il presidente Powell ha ammesso l’esistenza di incertezze riguardo al processo di riduzione dell’inflazione e ha lasciato aperta la possibilità che il tasso d’interesse possa essere mantenuto più a lungo del previsto.
Nell’ultimo rapporto, nel mese di marzo, l’indice che misura le spese dei consumatori è salito del 2,7%, un dato che non è passato inosservato. In una dichiarazione, Powell ha affermato che “L’inflazione rimane inaccettabilmente alta” e ha enfatizzato che qualsiasi futura decisione sulla diminuzione dei tassi di interesse sarà presa tenendo conto delle nuove informazioni economiche che emergeranno. Le sue parole, percepite come prudenti e meno aggressive del previsto, hanno contribuito a placare gli animi dei mercati finanziari.
Nel corso degli ultimi due anni, precisamente nel 2022 e nel 2023, la Fed ha preso la decisione di innalzare il tasso di interesse di riferimento al 5,25%, in uno sforzo di contenere l’aumento dei prezzi e di gestire l’inflazione. Nonostante alcune aspettative da parte degli investitori di possibili tagli ai tassi entro la fine di settembre, la Fed ha chiaramente comunicato che non intraprenderà azioni di riduzione fino a quando non avrà una conferma più solida che l’inflazione si è stabilizzata intorno al target del 2%.
È importante evidenziare anche che la crescita economica degli Stati Uniti continua, seppur in un contesto complesso, e il tasso di disoccupazione si mantiene su livelli relativamente bassi e accettabili.
Powell ha voluto sottolineare che non vede emergere il pericolo di una stagflazione, osservando che l’economia americana sta mostrando segnali di una crescita “robusta” e che il livello di inflazione, pur essendo oltre il desiderato, non ha superato il 3%.