Il magnate del cinema Harvey Weinstein, figura centrale dello scandalo che ha innescato il movimento #MeToo, è stato ricoverato in ospedale il 27 aprile dopo il suo rientro a New York. Ciò è seguito alla sorprendente decisione della Corte d’Appello della città di annullare la sua condanna del 2020 legata a reati sessuali. Con un verdetto di 4-3, la corte ha stabilito che durante il processo si è verificato un errore giudiziario, determinando la necessità di un nuovo processo. Nonostante ciò, Weinstein resta detenuto per una differente condanna in California, dove è stato giudicato colpevole di stupro e condannato a 16 anni di reclusione. La notizia del suo ricovero è stata confermata dall’avvocato Arthur L. Aidala con una dichiarazione all’AFP, sottolineando che Weinstein si trova sotto osservazione medica dopo una serie di esami. Il produttore è stato trasportato all’ospedale Bellevue di New York.
Colpo di scena
Il colpo di scena giudiziario di giovedì deriva dalla valutazione della Corte secondo cui la testimonianza di donne che hanno accusato Weinstein, ma non erano parte delle accuse formali, non avrebbe dovuto essere ammessa nel processo del 2020. Le accuse contro Weinstein emersero per la prima volta nel 2017, scatenando una reazione a catena che ha portato alla nascita del movimento #MeToo, un’iniziativa globale contro la violenza sessuale e l’abuso di potere sulle donne in ambito lavorativo. Weinstein, all’età di 72 anni, era stato precedentemente giudicato colpevole di stupro e violenza sessuale ai danni dell’ex attrice Jessica Mann nel 2013, e di aver costretto all’atto sessuale orale l’ex assistente di produzione Mimi Haleyi nel 2006, reati per i quali aveva ricevuto una condanna a 23 anni di carcere.