Un tempo erano famosissimi luoghi di crescita e aggregazione, oggi non se ne sente quasi più parlare, ma ce ne sono tanti. Sono gli “oratori”, rimasti nell’immaginario collettivo come luoghi della socializzazione, del gioco e dello svago frequentato soprattutto da ragazzi e ragazze. Don Bosco li definiva istituzioni per la formazione “dell’onesto cittadino e del buon cristiano”. Ebbene, ancora oggi, in Italia se ne contano circa 8.000, e secondo un’indagine (pre-pandemia) del Forum degli Oratori Italiani e dal Servizio per la Pastorale giovanile della Chiesa italiana, l’83% di esse ha un doposcuola per il “contrasto alla povertà educativa”, l’88% svolge attività espressive, l’83% ospita un gruppo sportivo. Ora Fondazione Cariplo, in collaborazione con la Fondazione Peppino Vismara e le 16 Fondazioni di Comunità, promuove un nuovo bando denominato: “Porte Aperte” per potenziare e rinforzare l’offerta educativa rivolta a preadolescenti, adolescenti e giovani, allo scopo di valorizzare “gli oratori quali spazi di attivazione della comunità e promuovendo alleanze territoriali finalizzate a sostenere i percorsi di crescita delle giovani generazioni e il loro benessere.”
Riprendere le fila dell’educazione
Secondo la Fondazione bancaria “i cambiamenti avvenuti negli ultimi anni, legati in particolare alla presenza sempre più pervasiva del digitale e dei social network, uniti allo scenario di “policrisi” che stiamo vivendo – caratterizzato dagli effetti della pandemia, dalle guerre e conflitti più prossimi che in passato, dalle trasformazioni demografiche, dall’aumento delle disuguaglianze – stanno avendo forti ripercussioni sia sui percorsi di vita di ragazze e ragazzi, che sulla tenuta “educativa” degli adulti di riferimento. A queste difficoltà, si aggiunge la fatica delle istituzioni a investire in politiche giovanili adeguate al nuovo scenario e una diversa propensione delle persone a mettere a disposizione tempo e competenze per la propria comunità e per animare spazi inclusivi e aperti.”
Una risorsa strategica
Alla luce di questo le fondazioni ritengono di dover tutelare la rete degli oratori perché possono rappresentare “una risorsa strategica” sia per la presenza diffusa e capillare, sia per aver storicamente interpretato una funzione educativa e aggregativa importante per le comunità. “Gratuità, accesso a bassa soglia, dimensione educativa e relazionale, offerta animativa aperta a tutta la comunità di riferimento sono aspetti che da sempre caratterizzano queste realtà.” Il bando ha una dotazione finanziaria complessiva pari a 2.250.000 euro e scade il 7 giugno 2024. Sarà presentato in streaming il 3 maggio alle ore 11. I progetti dovranno essere presentati da un partenariato composto da almeno due soggetti, di cui una parrocchia con oratorio e dovranno avere una durata tra i 24 e i 36 mesi. I progetti dovranno: promuovere spazi attrattivi, aperti e accessibili per preadolescenti, adolescenti e giovani in cui realizzare attività educative e socializzanti, favorire opportunità di incontro tra pari e con gli adulti e sostenere iniziative di protagonismo giovanili, nonché coinvolgere, attivare e sostenere la comunità al fine di sollecitare una responsabilità educativa diffusa.