Il Presidente della Regione Toscana Eugenio Giani e l’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini rispondono alle preoccupazioni delle famiglie delle persone autistiche facendo chiarezza su alcuni punti. “La Regione Toscana è particolarmente attenta ai problemi dell’autismo ed è vicina alle famiglie che si trovano ad affrontare situazioni di difficoltà legate a questo disturbo: la Giornata mondiale della Consapevolezza dell’Autismo ha consentito di fare il punto sugli interventi di aiuto e sostegno da parte della Regione”, afferma Giani. Per Bezzini “si tratta di un tema di carattere nazionale”.
Il Ministero della salute, con decreto del sottosegretario Gemmato, nel febbraio scorso ha istituito un gruppo di lavoro di esperti in materia di autismo che dovrà definire, a livello nazionale, se l’intervento comportamentale personalizzato, basato sui principi Aba, sia il più appropriato nella fascia di età di bambini dagli zero ai sette anni e quale sia la durata minima di ore per l’intervento a seconda della gravità del disturbo. Il gruppo di lavoro nazionale avrà tre mesi di tempo, a partire dalla data di adozione del decreto, per raggiungere gli obiettivi prefissati.
Attese delle risposte
“Ci aspettiamo che dal tavolo ministeriale arrivino il prima possibile delle risposte, perché servono con urgenza degli indirizzi omogenei sul piano nazionale. Nel frattempo, continueremo a garantire continuità a tutte le terapie per le persone che soffrono di disturbo dello spettro autistico. Porteremo in conferenza delle Regioni la richiesta di accelerare i lavori degli esperti, perché questa vicenda non può essere scaricata sulle regioni, sulle aziende sanitarie, sui professionisti né tanto meno sulle famiglie”, sottolinea Bezzini. In Toscana, nonostante l’assenza di indirizzi chiari a livello nazionale in materia, negli anni, a partire dalla delibera 493/2001, sono state rimborsate alcune tipologie di servizi assistenziali non previsti dal Sistema sanitario, tra cui anche la terapia Aba.
Una nuova procedura
A dicembre 2023 la delibera è stata sostituita con la numero 1481/2023, che disciplina una nuova procedura per i pazienti con patologie gravi per accedere a cure, anche di natura farmaceutica, non previste nei livelli essenziali di assistenza. La terapia Aba si colloca in questo quadro. Una revisione che, come si precisa in una nota chiarificatrice condivisa dalla Direzione welfare e sanità della Regione con le Asl, però non modifica l’approccio assistenziale adottato fino ad oggi nei confronti delle persone con spettro autistico, che comunque continuano ad essere seguite dai servizi di salute mentale dei Dipartimenti delle Asl.
Tuttavia, di fronte alle preoccupazioni emerse e alle criticità segnalate, la Regione, in attesa di linee guida nazionali sull’intervento comportamentale basato sui principi Aba, ha costituito proprio in questi giorni un tavolo tecnico al quale siederanno i dirigenti regionali di competenza, professionisti sanitari dei Dipartimenti di salute mentale da ciascuna Asl e rappresentati delle associazioni dei genitori di persone autistiche, indicati dal Tavolo autismo regionale.