“Siamo in mezzo a situazioni drammatiche, ingiustizie e violenze che sfigurano la dignità umana, che necessita soprattutto l’impegno dei giovani”. Che ieri hanno risposto presente all’invito del Papa che ha ospitato, all’interno dell’Aula Paolo VI, in Vaticano, i seimila studenti della rete nazionale delle ‘Scuole di pace’ (accompagnati dal corpo docente). A loro, Francesco, ha rivolto un appello vero e proprio: quello di promuovere la cultura dell’armonia e dell’amicizia. “In questo tempo ancora segnato dalla guerra, vi chiedo di essere artigiani della pace”, ha detto il Vescovo di Roma rivolgendosi ai ragazzi, “in una società ancora prigioniera della cultura dello scarto, vi chiedo di essere protagonisti di inclusione; in un mondo attraversato da crisi globali, vi chiedo di essere costruttori di futuro, perché la nostra casa comune diventi luogo di fraternità, di solidarietà e di pace”.
Pace e cura
Pace e cura, per il Pontefice, devono essere i pilastri su cui costruire una società fondata sull’inclusione: “Sono due realtà legate tra loro: la pace, infatti, non è soltanto silenzio delle armi e assenza di guerra; è un clima di benevolenza, di fiducia e di amore che può maturare in una società fondata su relazioni di cura, in cui l’individualismo, la distrazione e l’indifferenza cedono il passo alla capacità di prestare attenzione all’altro, di ascoltarlo nei suoi bisogni fondamentali, di curare le sue ferite, di essere per lui o lei strumenti di compassione e di guarigione”. Ha quindi evidenziato l’importanza di prestare attenzione ai bisogni fondamentali degli altri, di curare le loro ferite e di essere strumenti di compassione e guarigione, seguendo l’esempio di Gesù nel Vangelo e anche il motto di Don Lorenzo Milani, il priore di Barbiana, che al “non mi importa” dell’indifferenza opponeva l’“I care”, il “mi sta a cuore”, il “mi interessa”.
Non poteva mancare un riferimento da parte del Papa alle guerre in questo momento in atto, chiedendo ai ragazzi di pensare ai bambini “mitragliati, che hanno dimenticato di sorridere e che hanno fame. Ognuno di noi pensi ai piccoli ucraini e ai piccoli di Gaza”.
Summit del futuro
Ieri il Santo Padre ha anche parlato agli studenti dell’importante ‘Summit del futuro’ che si terrà a New York a settembre, convocato dalle Nazioni Unite per affrontare le grandi sfide globali e firmare un ‘Patto per il futuro’ e una ‘Dichiarazione sulle generazioni future’. Ha invitato gli studenti a contribuire attivamente affinché questo evento possa diventare quanto prima reale:” Si tratta di un evento importante, e c’è bisogno anche del vostro contributo perché non rimanga soltanto ‘sulla carta’, ma diventi concreto e si realizzi attraverso percorsi e azioni di cambiamento”. Infine il Papa ha ringraziato gli studenti presenti “perché con passione e generosità vi impegnate a lavorare nel ‘cantiere del futuro’, vincendo la tentazione di una vita appiattita soltanto sull’oggi, che rischia di perdere la capacità di sognare in grande”.