Nel corso del 2023 il servizio di conciliazione dell’Autorità di regolazione per energia reti e ambiente ha consentito a migliaia di clienti e utenti di ottenere o risparmiare oltre 20 milioni di euro. Un risultato, questo di Arera, che è stato raggiunto attraverso la risoluzione di controversie con gli operatori e i gestori nei settori critici di, luce, gas e telecalore. Secondo i dati resi noti, il numero di domande presentate al servizio conciliazione è cresciuto in modo significativo, passando da 24.000 nel 2022 a oltre 32.000 nel 2023. Tale aumento ha raggiunto l’apice, registrando numeri senza precedenti, con i territori più colpiti che comprendono Abruzzo e Sardegna, seguiti da Basilicata e Marche. La maggioranza schiacciante dei casi trattati riguarda le utenze domestiche, rappresentando il 76% del totale. Tra queste, le questioni relative ai settori dell’elettricità e del gas costituiscono la parte preponderante, con 16.216 e 8.420 domande rispettivamente. Seguono poi le problematiche legate al settore idrico e alle forniture dual fuel, con 3.923 e 3.817 domande. Anche le pratiche attivate dai prosumer e quelle relative al telecalore hanno trovato spazio tra le questioni affrontate.
Gli accordi
Da sottolineare che nel 70% dei casi trattati si è giunti a un accordo tra le parti coinvolte, dimostrando l’efficacia del servizio di conciliazione nel risolvere le dispute in modo rapido ed equo. È importante notare, spiega Arera, che nei settori energetici il tentativo di conciliazione è obbligatorio prima di rivolgersi al giudice, una misura introdotta già nel 2017, mentre nel settore idrico e nel telecalore è diventato obbligatorio dal 30 giugno 2023. L’ammontare complessivo di 20,5 milioni di euro risparmiati o restituiti ai consumatori nel 2023 rappresenta una vittoria tangibile per i cittadini, evidenziando quanto possa essere significativo il supporto offerto dal servizio di conciliazione. Questo valore include rimborsi, indennizzi, ricalcoli di fatturazioni errate e rinuncia a spese e interessi moratori da parte dei fornitori. Un altro dato positivo è rappresentato dal miglioramento del tempo medio per la chiusura delle procedure, che è sceso dai 56 giorni medi del 2022 ai 53 del 2023, consentendo una risoluzione più rapida delle controversie.
Principali questioni
Le principali questioni affrontate riguardano la fatturazione, soprattutto nei settori elettrico, gas e idrico, la contrattualistica, specialmente per le forniture dual fuel, e le problematiche legate allo scambio sul posto per i prosumer. È interessante notare che circa il 65% delle domande è stato gestito tramite delegati, come le associazioni dei consumatori, evidenziando la fiducia dei cittadini in tali organizzazioni. Infine, va segnalato che poco meno del 19% delle domande non è stato ammesso, principalmente a causa di decisioni dei clienti di non completare la procedura o per motivi procedurali come documentazione mancante o termini non rispettati.