martedì, 24 Dicembre, 2024
Esteri

Trump: “Io a processo, ma il vero corrotto è Biden”

Donald Trump si è lanciato in un acceso attacco contro coloro che ha definito “scagnozzi disonesti di Joe Biden”. Il 77enne ex Presidente degli Usa ha espresso il suo disappunto: “In uno stato soffocato dalla criminalità violenta e dalla corruzione, gli scagnozzi del corrotto Joe Biden manipolano il sistema contro di me, il loro avversario politico! – ha affermato il tycoon – Combatterò non solo per me stesso ma, più importante, per il nostro Paese. Interferenze elettorali di questa portata sono senza precedenti negli Stati Uniti e devono rimanere tali. Ci troviamo in un declino profondo, una nazione all’orlo del fallimento, ma presto ritorneremo a essere una grande nazione”.

Le accuse

Trump deve rispondere a 34 accuse legate all’ipotesi di aver falsificato documenti aziendali per occultare un presunto incontro sessuale con la pornostar, avvenuto dieci anni prima delle elezioni presidenziali del 2016. Il fulcro del caso sono i 130.000 dollari versati a Daniels prima delle elezioni presidenziali per mantenere segreta la loro presunta relazione. Nell’accusa formulata contro Trump ad aprile 2023, il procuratore distrettuale di Manhattan Alvin Bragg ha sostenuto che l’ex presidente abbia manipolato i documenti aziendali di New York per tenere nascoste agli elettori informazioni compromettenti e attività illecite. Bragg ha affermato che Trump e i suoi associati hanno messo in atto una strategia di “catch and kill” per sopprimere notizie negative e hanno creato molteplici voci fasulle nei registri aziendali per coprire crimini. Trump ha dichiarato di non essere colpevole, sostenendo di aver corrisposto al suo ex avvocato Michael Cohen dei pagamenti per servizi legali nel 2017. Al contrario, i procuratori di Manhattan ritengono che tali pagamenti fossero in realtà un rimborso per i 130.000 dollari che Cohen avrebbe versato a Daniels per volere di Trump prima delle elezioni del 2016. L’accusa aggiunge che Cohen avrebbe anche collaborato con l’editore del National Enquirer per pagare 150.000 dollari a Karen McDougal, ex modella di Playboy, per soffocare le sue dichiarazioni riguardanti incontri sessuali con Trump, seguendo la prassi del “catch-and-kill”.

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