La Commissione parlamentare slovena per l’economia ha approvato all’unanimità una modifica alla legge sulla promozione degli investimenti, secondo la quale incentivi potranno essere concessi anche a società straniere registrate al più tardi nel momento in cui questi verranno pagati. I membri del comitato si aspettano che tale misura potrà stimolare la crescita del PIL. Le modifiche proposte dal governo prevedono che un investitore può presentare domanda per un incentivo agli investimenti anche se non ha ancora una società registrata o una filiale di una società straniera in Slovenia, ha dichiarato il segretario di Stato del Ministero dell’Economia, Dejan Židan. La condizione è che la società o la filiale siano registrate al più tardi nel momento in cui viene pagato l’incentivo. Questa opzione si applicherebbe solo alle società con sede negli Stati membri dell’UE, mentre gli investitori con sede in paesi terzi dovrebbero comunque costituire o registrare una società in Slovenia prima di richiedere un incentivo agli investimenti. Secondo la legge esistente, non possono essere concessi incentivi agli investimenti esteri per determinate attività, come la produzione e la distribuzione di energia.
I settori beneficiari
Le modifiche proposte aggiungono a queste attività i settori della lignite e della banda larga, nonché dello stoccaggio e della trasmissione dell’energia. Si propone inoltre di aggiungere a queste categorie i progetti dei gruppi operativi del Partenariato Europeo per l’Innovazione nel campo della produttività e della sostenibilità agricola, e gli incentivi per aiuti che limitano le possibilità dei beneficiari di utilizzare i risultati della ricerca, dello sviluppo e dell’innovazione in altri Stati membri dell’UE. Nel frattempo, si propone di eliminare da questo elenco la cantieristica navale e l’industria delle fibre sintetiche.