Era la primavera del 1943 quando venne stilato e diffuso il testo di Alcide De Gasperi ‘Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana’. Un documento che all’epoca fece da ponte fra la dimensione priva di libertà del Ventennio e le nuove prospettive di democrazia che si stavano aprendo nel nostro Paese. Da quell’anno la DC ha avuto nel corso della sua storia un ruolo cardine nel panorama politico italiano sia nel secondo dopoguerra che nel processo di integrazione europea, fino al suo scioglimento avvenuto nel 1994. In occasione della ricorrenza degli 80 anni dalla nascita della Democrazia Cristiana si è tenuta ieri presso l’Hotel Senato in Piazza della Rotonda 73, a Roma, la conferenza stampa di presentazione del programma triennale per ricordare la storia del partito presieduta dal Presidente del Comitato Nazionale per le Celebrazioni dell’ottantesimo Anniversario della Nascita della DC, Ortensio Zecchino. Durante l’evento Zecchino ha presentato il convegno di apertura dal titolo ‘Anima e corpo della Democrazia Cristiana: Storia di un Paese’ che si terrà il 20 giugno dalle 17 alle 19 presso il Teatro Quirino di Roma.
Camaldoli e De Gasperi
“In occasione della ricorrenza degli 80 anni dalla nascita della DC – ha dichiarato Zecchino – si è inteso costituire un Comitato per promuovere studi volti ad approfondire la conoscenza di ciò che la DC, per molti decenni, ha rappresentato nella vita dell’Italia. La sua nascita non è attestata da un atto ufficiale, come era avvenuto per il Partito popolare di Sturzo. La si può comunque fissare nell’arco temporale compreso tra settembre 1942 (quando, nell’abitazione milanese dell’industriale Enrico Falck, in clandestinità, Alcide De Gasperi, Piero Malvestiti, Achille Grandi, Stefano Jacini, Giovanni Gronchi, Giuseppe Brusasca decisero di dar vita al partito) e luglio 1944 (primo Congresso, Napoli, 29 e 30 di quel mese). In quell’arco temporale si collocano due importanti eventi fondativi del nuovo partito: la redazione del c. d. Codice di Camaldoli (18-23 luglio 1943) e la diffusione, il 26 luglio dello stesso anno, di un documento dal titolo Idee ricostruttive della Democrazia Cristiana, a firma Demofilo (Alcide De Gasperi)”.
Oltre 50 anni di storia
“La vita della Democrazia cristiana – ha aggiunto Zecchino – copre oltre un cinquantennio della storia politica italiana, essendo stata sciolta il 19 gennaio 1994, data di nascita del nuovo Partito Popolare Italiano. In quel lungo tempo, carico di eventi e trasformazioni straordinarie, la DC ha avuto ininterrottamente, col sostegno elettorale degli italiani, la responsabilità di guidare il Paese. Nel corso di questa non breve vita, essa ha segnato profondamente la storia del nostro Paese riuscendo a convogliare e a raccogliere un’ampia base di consensi, come forza di mediazione, capace di interpretare le istanze e gli interessi della complessa e articolata società italiana, in una visione interclassista, pluralista e solidaristica”.
Dalla clandestinità alla rifondazione dello Stato
“Nata in clandestinità – ricorda Zecchino – la DC ha dato il suo generoso contributo alla lotta di Resistenza, per poi essere protagonista nella rifondazione dello Stato, nella ricostruzione materiale del Paese, nel suo riaccreditamento internazionale, grazie alle coraggiose scelte di politica estera, operate tra duri contrasti, conseguenti alla sopraggiunta divisione del mondo in blocchi contrapposti. In quel tempo dei primi anni Cinquanta i suoi uomini offrirono, inoltre, contributi determinanti all’avvio del processo di unificazione europea. E poi, “inchiodata”, secondo la definizione di Moro, al suo ruolo di unico partito di governo”, a causa della peculiare configurazione del nostro sistema politico, la Democrazia cristiana ha continuato, negli anni successivi, tra luci ed ombre, ad assicurare all’Italia crescita civile ed economica”.
Diciotto Seminari
Il programma 2024-2026 presentato per celebrare gli ottant’anni della DC prevede una serie di iniziative volte a ripercorrere la storia del partito e il forte contributo donato alla vita politica del Paese. Tra queste diciotto seminari che si svolgeranno nell’arco di questi tre anni: ‘Le vulgate della storia democristiana’ (M. Follini, M. Ravaglioli), ‘De Gasperi e i fondamenti della politica estera italiana’ (Ballini, Ornaghi), ‘La politica economica della Dc e il debito pubblico’ (L. Paganetto, P. Cirino Pomicino), ‘La realtà e la leggenda’ (M. Follini), ‘Storia della storiografia sulla DC’ (F. Russo e C. Giurintano), ‘Partiti ideologici: inutile retaggio del passato?’ (D. Cofrancesco), ‘La Dc e i giuristi cattolici’ (A. Manzella), ‘Moro, Andreotti e la politica estera della DC dei decenni successivi’ (E. Scotti, A. Varsori), ‘De Gasperi, la DC e la costruzione europea’ (D. Preda), ‘Tangentopoli’ (G. Colombo, G. Gargani), ‘Storia elettorale della DC’ (G. Acocella, P.Totaro), ‘Il dossettismo nella storia della DC’ (A. Melloni, D. Cofrancesco, E. Galavotti), ‘Il rapporto PCI-PSI e i suoi riflessi sulla DC’ (A. Schiavone, O. Zecchino), ‘La politica della giustizia’ (G. Gargani, C. Salvi, O. Zecchino), ‘Mafia e Politica’ (intervista di L. Capone a C. Mannino), ‘La DC e la musica’ (N. Carusi), ‘Andreotti e la rinascita del cinema italiano’ e ‘Terrorismo, stragismo, complottismo e teoria del doppio Stato’.
Mostre e borse di studio
Nell’arco del triennio saranno previste anche una serie di mostre che si terranno a Rimini nell’estate 2024 dal titolo ‘De Gasperi e la DC’ e a Roma nell’autunno 2025 dal titolo ‘50 anni di Democrazia Cristiana’. Quest’ultima verrà riproposta sia a Milano che a Napoli rispettivamente nella primavera e nell’autunno del 2026. Inoltre, uno degli obiettivi che si pone il programma è quello di avvicinare i giovani studiosi sia alla storia della Prima Repubblica che a quella Democrazia Cristiana. Per stimolare questo processo e per realizzare un collegamento col mondo universitario, ampiamente rappresentato nel Comitato scientifico, l’evento prevede l’erogazione di borse di studio per gli studenti che vogliano intraprendere percorsi di ricerca guidati.