L’Italia è arrivata al secondo posto in Europa per numero di congressi internazionali organizzati, grazie alle sue principali destinazioni: Roma e Milano. La crescita punta nella direzione del potenziamento di altre destinazioni che storicamente hanno ospitato grandi convegni e meeting come Firenze, ma anche alle località meno conosciute dei nostri laghi di Como o del Lago di Garda ben attrezzate e attrattive. Dati di rilievo sulla meeting industry, con proiezioni per il 2023 evidenziano un aumento significativo degli eventi e dei congressi organizzati in Italia. Il nostro Paese si conferma così come una destinazione di eccellenza per il turismo congressuale, grazie a un mix di innovazione, creatività e strategie vincenti. Per orientare il settore Enit prende parte ad Eu Dialogue, evento di spicco dedicato alle strategie di marketing innovativo nel settore delle riunioni e del turismo congressuale. Un’occasione imperdibile per analizzare le tendenze emergenti e le prospettive rivoluzionarie che stanno ridefinendo il panorama del turismo d’affari.
Sfide e opportunità
La presidente Enit Alessandra Priante che rappresenta l’Italia a Eu Dialogue enfatizza “l’importanza di adottare approcci di marketing strategico all’avanguardia, focalizzati sulla sostenibilità e sull’esperienza del cliente, per garantire un posizionamento di successo nel competitivo mercato dei meeting e del turismo congressuale. La collaborazione e il networking con i protagonisti del settore sono fondamentali per cogliere le opportunità e affrontare le sfide che il futuro ci riserva. Enit ad Eu Dialogue vuole ispirare i temi della sostenibilità e dell’innovazione turistica condividendo idee e best practices per tracciare la strada verso un turismo congressuale sempre più dinamico, coinvolgente e profittevole Trasformare il concetto universale di sostenibilità in azioni concrete nel turismo significa lavorare su due dimensioni fondamentali, valide sia per il turismo leisure che per la meeting Industry. Il primo è quello della timeline, che nel turismo significa puntare a una stagionalità del turismo nell’arco di 12 mesi all’anno. Il secondo è lo spazio puntando su località meno note”.