Mercoledì, il presidente Joe Biden, visibilmente commosso, ha parlato del servizio militare di membri della sua famiglia e delle parole dell’ex presidente Donald Trump riguardo i militari. “Quando chiesero a Trump di onorare le tombe dei soldati americani, rifiutò,” ha dichiarato Biden davanti ad un pubblico di sindacalisti. “Non volle perché li considerava ‘sciocchi’ e ‘perdenti’. Non sono parole mie, è quanto confermato dal personale che era presente”. Dopo un momento di pausa, Biden ha sottolineato: “Quell’uomo non è degno di comandare mio figlio, Beau, né mio zio, Ambrose Finnegan.” Entrambi avevano prestato servizio prima dell’entrata in carica di Trump. Biden faceva riferimento all’episodio del 2018, quando Trump, a Parigi per il centenario dell’armistizio della Prima Guerra Mondiale, declinò la visita al cimitero di Aisne-Marne, definendo “stupidi” i marines caduti a Belleau Wood e “perdenti” i soldati sepolti nei cimiteri americani. John Kelly, ex capo dello staff della Casa Bianca, confermò tali dichiarazioni l’anno scorso.
La risposta
La portavoce nazionale della campagna di Trump, Karoline Leavitt, ha accusato Biden di ripetere “una vecchia e stanca menzogna” per distogliere l’attenzione dalla sua presunta debolezza come comandante in capo. “Con il ritorno di Trump alla Casa Bianca, ricostruiremo le nostre forze armate e ristabilireremo la pace,” ha affermato Leavitt. Biden aveva richiamato più volte in passato le parole di Trump, ma solo mercoledì le ha collegate direttamente al figlio e allo zio. Il giorno precedente, durante un comizio a Scranton, sua città natale in Pennsylvania, Biden ha espresso indignazione per i commenti di Trump, definendoli “offensivi” e mettendo in dubbio il suo rispetto per i militari. “Questi soldati sono eroi – aveva dichiarato – esattamente come ogni americano che ha servito il nostro paese”.