A Leopoli in Ucraina sorgerà il primo edificio d’Europa stampato in 3D. Si tratta di una nuova tecnologia utilizzata nell’edilizia che ha permesso, in una zona di guerra e con tutte le avversità del caso, di edificare con assoluta precisione ben 370 metri quadrati di struttura in circa di 40 ore. A guidare questo innovativo progetto c’è la Fondazione Team4UA (Team4 Humanity), organizzazione umanitaria che mira a utilizzare tecnologie dirompenti in risposta alle emergenze umanitarie. Il Team ha collaborato con la società di ingegneria danese 3DCP per stampare in 3D, utilizzando la stampante BOD2 di COBOD. L’edificio, che in futuro diventerà una vera e propria scuola d’istruzione a Leonida, potrebbe essere il primo di una grande serie di strutture edificate in 3D in Ucraina. Velocità d’esecuzione, minore richiesta di manodopera e operazioni da remoto favoriscono l’utilizzo di un’innovativa architettura nei luoghi colpiti dal conflitto.
Una risposta efficace all’emergenza umanitaria
Il progetto, il primo del suo genere in Europa, ha consentito di portare a compimento la costruzione di una parte della futura scuola in poche ore, dimostrando il potenziale della stampa 3D nel ridurre significativamente i tempi di fabbricazione e accelerare il processo di ricostruzione postbellica. Tuttavia, nonostante gli ottimi risultati ottenuti, il progetto ha incontrato alcune difficoltà lungo il percorso: l’instabilità e il pericolo costante a Leopoli hanno posto ostacoli significativi, rimandando la consegna della struttura scolastica. Jean-Christophe Bonis, fondatore e presidente della Team4UA, ha dichiarato che il progetto in questione, basato sulla tecnologia di stampa 3D, ha l’obiettivo di fornire l’accesso all’istruzione ai bambini colpiti dalla grande guerra in Ucraina e di creare uno spazio inclusivo per i bambini sfollati di Leopoli.
Nel sottolineare che la devastazione delle scuole a Leonida ha privato i giovani dell’opportunità di ricevere un’istruzione di qualità, Jean-Christophe Bonis ha evidenziato come le soluzioni innovative possano aiutare a risolvere questo problema in modo più efficiente e rapido. “Noi (e la stampa internazionale) ne parliamo molto – si legge nella pagina social di Fondazione Team4UA – perché, siamo convinti, sia una risposta efficace all’emergenza umanitaria e al futuro dell’edilizia”.