Il processo all’ex Presidente Trump, noto per la sua intensa attività sui social media, è iniziato martedì con la non facile selezione di 12 giurati imparziali. Uno dei potenziali giurati, escluso dopo aver espresso pubblicamente la sua convinzione sulla colpevolezza di Trump, ha manifestato il proprio giudizio negativo prima dell’inizio del processo. Nel tentativo di preservare l’integrità della giuria, gli avvocati difensori hanno svolto un’accurata analisi dei profili social e delle dichiarazioni dei candidati, escludendo coloro che avrebbero potuto pregiudicare l’esito a favore dell’accusa. Il giudice Merchan ha messo in guardia Trump dal tentativo di intimidire i giurati. Il tycoon respinge fermamente le 34 imputazioni che lo accusano di falsificazione documentale in relazione ad un pagamento effettuato a una pornostar durante la campagna elettorale del 2016.
96 aspiranti giurati
Il processo di selezione è iniziato con un gruppo di 96 aspiranti giurati. Durante il primo taglio, avvenuto martedì, oltre la metà dei candidati è stata esclusa, lasciando in gara solamente 34 persone. Questo numero si è ridotto progressivamente a 18, poi a sei, fino a identificare l’ultimo candidato. In soli due giorni, sono stati scelti sette giurati, provenienti da diverse professioni, tra cui ex cameriere, infermiera, avvocato, consulente IT, insegnante e ingegnere. Merchan si aspetta di completare la giuria con 12 membri effettivi e 6 supplenti entro la fine della settimana. La ripresa del processo è prevista per giovedì.
La difesa ha condotto un’indagine approfondita online, scoprendo commenti fatti da giurati che esprimono sentimenti negativi nei confronti di Trump o che risultano incongruenti con le loro risposte ai questionari. Le pubblicazioni riguardanti eventi di carattere neutrale, quali celebrazioni post-elettorali in aree a prevalenza democratica, hanno sollevato interrogativi sulla potenziale parzialità dei giurati.