domenica, 17 Novembre, 2024
Attualità

I Paesi nordici forniscono F-16 all’Ucraina, la Grecia si rifiuta

Il Capo dello Stato:"Nato garanzia di pace e diritto degli Stati all’autodifesa"

La guerra russo-ucraina ha una valenza importante rimarcata anche dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che intervenendo alla Conferenza per il 75 anni della Nato organizzata dalla Sioi, Società Italiana per l’Organizzazione Internazionale, ha dichiarato: “la nostra appartenenza al Patto atlantico assume da subito una valenza ambiziosa e si lega a una prospettiva sovranazionale e ideale, coerente con i principi ispiratori contenuti nella Carta costituzionale. È un approccio di cui si manifesta con chiarezza l’attualità, laddove stabilisce un legame, per così dire fondativo, fra progetto atlantico e sviluppo politico dell’Europa”. E su questi pilastri che sono cresciute le democrazie europee e occidentali e sono prosperate intere popolazioni che hanno potuto vivere in pace per decenni. “L’altro dato caratterizzante – ha aggiunto Mattarella – che si ricava da quella prima fase di nascita e consolidamento della Nato è la sua piena, organica integrazione in un sistema multilaterale di regole condivise e di principi, che trovano il loro ancoraggio nella Carta delle Nazioni Unite e, in particolare, in quell’articolo 51 che sancisce il diritto intrinseco di tutti gli Stati all’autodifesa. A questa vocazione l’alleanza non è mai venuta meno, a dispetto della retorica bellicista russa tesa ad attribuirle inesistenti logiche aggressive ed espansionistiche.”

Grushko: Nato in Artico. Reagiremo

E proprio la retorica russa si ripropone annunciando un’altra reazione militare. Il vice ministro degli Esteri Alexander Grushko, quasi contemporaneamente ha dichiarato che la Nato sta cercando di rafforzare la sua presenza nell’Artico e di stabilire lì nuove catene di comando, pertanto la risposta della Russia sarà “adeguata”. “In effetti – ha spiegato il diplomatico – l’adesione alla Nato sarà accompagnata dall’attuazione di una serie di misure infrastrutturali, comprese quelle legate alla firma di un accordo bilaterale di sicurezza con gli Stati Uniti, secondo il quale sono state assegnate 17 strutture sul territorio della Finlandia e della Norvegia, che saranno messe a disposizione delle forze armate americane”. “La nostra reazione sarà proporzionata alle minacce che potrebbero sorgere dal territorio di questi due paesi. E, naturalmente, determineremo le modalità per garantire in modo affidabile la nostra capacità di sicurezza e difesa”, ha concluso Grushko.

La tattica da “ameba”

Intanto Zelensky ha cambiato ancora personale della sua squadra presidenziale coinvolta in continui cambi di responsabilità; Mykola Tochytskyi, vice ministro degli Esteri è stato nominato vice di Andrii Yermak, capo del gabinetto presidenziale. Questa carica era precedentemente ricoperta da Andrii Sybiga, che è stato licenziato venerdì scorso. Continuano anche i cedimenti sul campo: “è un miracolo che Kharkiv sia ancora in piedi. La Russia ha intensificato gli attacchi e i canali di propaganda di Mosca chiedono che venga cancellata dalla carta geografica”. Sono le parole del capo di stato maggiore dell’esercito dell’Estonia Enno Mots che ha spiegato il tentativo della Russia di allargare la linea del fronte e costringere l’Ucraina a estendere le proprie difese. “I russi stanno usando quella che potremmo definire una tattica da ameba. Non hanno le forze per un grande sfondamento, e questo li porta a testare le linee ovunque, con disprezzo per la vita dei loro soldati e dei loro mezzi, sperando di avere un’opportunità. È il loro modus operandi non solo sul campo di battaglia, ma anche a livello globale, potremmo dire”, ha detto Mots, aggiungendo che “il regime russo tiene d’occhio anche l’Estonia e gli altri Paesi baltici, in attesa di un’opportunità per smuovere le acque”.

Armi all’Ucraina, i sì e i no

Quanto alle armi il Canada trasferirà 450 droni SkyRanger entro l’estate all’Ucraina. Si tratta di droni da osservazione in grado di trasportare carichi, comprese le munizioni, fino a 3,5 chilogrammi. La Norvegia offrirà degli F-16 “in buone condizioni”, così come la Danimarca e i Paesi Bassi. Il ministro degli Esteri norvegese, Espen Barth Eide, però non ha voluto dire il numero di aerei. Mentre la Grecia non è disposta a cedere i suoi vecchi aerei da caccia F-16; lo ha dichiarato il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis che ha smentito le notizie di questi giorni: “vorrei chiarire – ha detto il premier greco – che non siamo pronti per la consegna degli aerei F-16 all’Ucraina. Questa informazione è apparsa sui media, ma non corrisponde alla realtà”. Mitsotakis ha spiegato che la Grecia non è pronta a impegnarsi nel sostegno militare all’Ucraina a scapito delle sue capacità di difesa.

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