domenica, 15 Dicembre, 2024
Esteri

Macron sostiene la tregua olimpica e cerca il sostegno della Cina

Durante un’intervista rilasciata oggi, il Presidente francese Emmanuel Macron ha manifestato la sua aspirazione per l’instaurazione di una “tregua olimpica” in vista delle imminenti Olimpiadi che si terranno a Parigi. Questo auspicio si inserisce in un contesto internazionale carico di tensioni, messe in evidenza tanto dai conflitti tra Russia e Ucraina quanto dagli scontri in corso tra Israele e Hamas. “Stiamo facendo sforzi concreti per garantire una tregua olimpica e sono convinto che questa rappresenti un’occasione unica per coinvolgere un ampio numero di partner internazionali nella ricerca della pace”, ha dichiarato il Presidente Macron. In aggiunta, ha annunciato la sua intenzione di cercare attivamente il sostegno del Presidente cinese Xi Jinping, in vista dell’imminente visita di stato che quest’ultimo effettuerà a Parigi, sottolineando come Xi si fosse già impegnato favorevolmente per una tregua durante le Olimpiadi invernali del 2022. Macron ha poi enfatizzato l’importanza vitale di sfruttare l’appuntamento dei Giochi Olimpici del 2024 come una piattaforma fondamentale per la promozione della pace diplomatica, evidenziando che: “Le Olimpiadi rappresentano un’opportunità straordinaria sul piano diplomatico per avanzare verso la pace”.

Bandiera neutrale

Con riferimento alla partecipazione degli atleti ai Giochi, Macron ha osservato che i competenti russi dovranno gareggiare sotto una bandiera neutrale a seguito delle sanzioni internazionali imposte in risposta all’invasione dell’Ucraina ad opera delle forze armate russe nel febbraio 2022. John Coates, vicepresidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha comunicato nel mese di marzo che “gli atleti russi saranno esclusi dalle discipline di squadra, in quanto non avranno la possibilità di rappresentare ufficialmente la loro nazione”, ha spiegato Coates in un’intervista. Il CIO aveva precedentemente specificato, nel dicembre dello scorso anno, che la partecipazione degli atleti provenienti dalla Russia e dalla Bielorussia sarebbe stata possibile solamente se essi non avessero in alcun modo mostrato un supporto esplicito all’invasione russa dell’Ucraina.

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