Gli Stati Uniti rafforzano le misure di sicurezza e limitano i viaggi verso Israele a causa della minaccia di rappresaglie iraniane. L’ambasciata americana a Gerusalemme ha ordinato ai propri addetti di non allontanarsi da Tel Aviv, Gerusalemme e Be’er Sheva in seguito all’attentato presso l’ambasciata iraniana in Siria. L’Israele si mobilita per fronteggiare possibili atti di violenza, temendo l’escalation del conflitto.
L’Ayatollah Khamenei, pur senza confermare l’attacco a Damasco, ha minacciato ritorsioni contro Israele. Gli Stati Uniti riaffermano il loro sostegno a Israele, esortando l’Iran a mantenere la calma. Le autorità israeliane si dichiarano pronte a difendersi: Gallant assicura reazioni misurate, Hagari conferma la prontezza delle forze, mentre Netanyahu evidenzia lo stato di allerta delle truppe israeliane.
La tensione
La tensione in Medio Oriente si intensifica, con la popolazione di Gaza che affronta una crisi alimentare durante l’Eid, fronteggiata da aiuti israeliani che si rivelano insufficienti. La Casa Bianca prevede una carestia imminente a Gaza, convalidata dai rapporti dell’USAID. A sei mesi dall’inizio del conflitto, Gaza conta 33.600 vittime. Hamas, gravemente colpito, si apre alla possibilità di pace, ma i negoziati procedono a rilento. L’Iran potrebbe optare per una risposta indiretta all’attacco, attraverso alleati. Il ministro iraniano degli esteri Amirabdollahian ha puntato il dito contro Israele, sottolineando la legittima difesa.
Il generale Kurilla anticipa il proprio viaggio in Israele per discutere delle minacce alla sicurezza. Il presidente Biden ribadisce il supporto americano a Israele di fronte alle minacce iraniane, nonostante le critiche per la situazione a Gaza. La Casa Bianca nega qualsiasi coinvolgimento nell’attacco e mette in guardia l’Iran. Il segretario di Stato Blinken lavora per la de-escalation insieme a Cina, Turchia e Arabia Saudita. Miller esorta gli alleati a dissuadere l’Iran, mentre Cameron invita il paese a evitare ulteriori conflitti. La Francia sconsiglia viaggi nella regione. Lufthansa e Austrian Airlines hanno sospeso i voli per Teheran.