L’Amministrazione Biden sta manifestando forte inquietudine riguardo alla possibilità che l’Iran possa prendere di mira obiettivi israeliani in risposta ai bombardamenti aerei di Israele in Siria. Bombardamenti che hanno provocato la morte di figure di spicco iraniane. Secondo fonti statunitensi, Teheran potrebbe optare per rappresaglie contro bersagli militari o dei servizi segreti piuttosto che civili. L’Amministrazione è al lavoro per formulare una strategia di risposta a eventuali contrattacchi iraniani. L’Iran ha etichettato l’edificio colpito in Siria come una struttura consolare, interpretando l’azione come un attacco diretto. Le agenzie di intelligence USA mettono in guardia sull’ipotesi che l’Iran potrebbe orchestrare un assalto con droni o missili da crociera e mirare a strutture diplomatiche o consolari israeliane come atto di rappresaglia. Si teme che l’Iran possa intraprendere azioni prima della conclusione del Ramadan. L’Iran ha esortato gli Stati Uniti a rimanere estranei al conflitto israelo-iraniano e, in seguito all’assalto a Damasco, ha ottenuto rassicurazioni sul fatto che gli USA non fossero implicati né informati sugli attacchi. Malgrado ciò, persiste la preoccupazione che le truppe statunitensi nella regione possano essere esposte a vendette. Di recente, le forze statunitensi hanno intercettato droni nei pressi della base di al Tanf in Siria, considerati una minaccia. L’esercito americano si mantiene in una condizione di elevata vigilanza. Nel corso di un colloquio telefonico recente, il presidente Joe Biden e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu hanno trattato la questione delle minacce iraniane, con gli Stati Uniti che confermano il loro impegno a sostenere Israele nella sua difesa dalle minacce iraniane.