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children's feet over elementary school hallways and stairs

Metà dei bambini non scolarizzati vive nei 36 Paesi più vulnerabili ai cambiamenti climatici

venerdì, 5 Aprile 2024
1 minuto di lettura

Save the Children, l’organizzazione impegnata da oltre un secolo nella protezione dei bambini e nell’assicurare loro un futuro dignitoso, ha condotto un’analisi che rivela una situazione allarmante: il 50% dei bambini e adolescenti non scolarizzati vive nei 36 Paesi più esposti agli effetti negativi della crisi climatica e meno in grado di adattarsi ai cambiamenti. Lo studio mette in luce in pratica l’impatto devastante dei cambiamenti climatici sull’istruzione dei più giovani. Recenti eventi, come la chiusura di centinaia di scuole nelle Filippine a causa di temperature estreme e l’interruzione delle lezioni in Sud Sudan a causa di un’onda di calore, evidenziano le conseguenze dirette della crisi climatica sul sistema educativo. Le temperature record, che in alcuni casi hanno superato i 45°C, hanno costretto i governi a prendere misure drastiche per proteggere la salute degli studenti.

La crisi climatica colpisce in modo particolarmente duro i Paesi più poveri e vulnerabili, dove già esistevano gravi disparità nell’accesso all’istruzione a causa di conflitti, povertà e disuguaglianze di genere. Gli eventi meteorologici estremi e i disastri naturali, amplificati dai cambiamenti climatici, aggravano ulteriormente la situazione, causando interruzioni delle lezioni e danneggiando le infrastrutture scolastiche. In Sud Sudan le temperature insostenibili hanno costretto il governo a sospendere le attività scolastiche per due settimane, mentre nelle Filippine si prevede un aumento delle temperature che potrebbe portare alla chiusura di ulteriori istituti scolastici. È evidente che i bambini sono tra i più vulnerabili agli effetti della crisi climatica, e che le loro opportunità educative sono minacciate.

L’urgenza

Kelley Toole, Direttrice globale ad interim di Save the Children per la povertà infantile, il clima e le aree urbane, ha sottolineato l’urgente necessità di proteggere l’istruzione dei bambini dagli effetti dannosi del cambiamento climatico. “La crisi climatica è una crisi dei diritti dell’infanzia”, ha affermato Toole. “Se non agiamo per difendere l’educazione dai suoi effetti negativi, il futuro dei bambini sarà compromesso. Non possiamo permettere ulteriori disuguaglianze e ingiustizie”. Save the Children ha lanciato un appello per una maggiore consapevolezza sull’impatto dei cambiamenti climatici sull’istruzione, chiedendo un’immediata azione per contrastare la crisi climatica e proteggere il diritto all’istruzione dei bambini. L’organizzazione è coinvolta in iniziative volte a garantire la resilienza delle scuole ai cambiamenti climatici e a promuovere l’integrazione del tema ambientale nei programmi educativi.

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