Nella regione di Sistan-Baluchestan, in Iran, la tensione è salita alle stelle con un’ondata di violenza che ha visto pesanti scontri tra le forze di sicurezza iraniane e presunti estremisti sunniti del gruppo Jaish al-Adl. La situazione è esplosa in una serie di assalti contro le basi delle Guardie Rivoluzionarie, culminando in un tragico bilancio di vittime da entrambe le parti. Secondo quanto riportato dalla televisione di stato iraniana, circa 11 membri delle forze di sicurezza iraniane sono stati assassinati in seguito agli attacchi degli estremisti sunniti. Allo stesso tempo, gli aggressori hanno subito perdite, con almeno 16 morti registrati durante gli scontri.
I combattimenti si sono concentrati nelle città di Chabahar e Rask, dove il gruppo Jaish al-Adl ha tentato di prendere il controllo dei quartier generali delle guardie, ma senza successo. Majid Mirahmadi, vice ministro degli Interni iraniano, ha dichiarato che i terroristi non sono riusciti nel loro intento.
Violenza e instabilità
La regione di Sistan-Baluchestan è stata a lungo un focolaio di violenza e instabilità, con conflitti frequenti tra le forze di sicurezza iraniane, i militanti sunniti e i trafficanti di droga. Il gruppo Jaish al-Adl ha rivendicato numerosi attacchi contro le forze di sicurezza iraniane, sostenendo di combattere per i diritti della minoranza etnica Baluchi, prevalentemente sunnita, in un paese a maggioranza sciita. La situazione è ulteriormente complicata dalla posizione geografica della regione, che confina con Afghanistan e Pakistan, rendendola un crocevia per il traffico di droga dall’Afghanistan verso l’Occidente e altre destinazioni. Quest’ultima escalation di violenza segue attacchi precedenti del gruppo Jaish al-Adl contro le forze di sicurezza iraniane, inclusi un attacco a un posto di polizia a Rask a dicembre, che ha causato la morte di 11 agenti della sicurezza.
La risposta
In risposta agli attacchi, a gennaio l’Iran ha colpito con missili due basi dei militanti in Pakistan, scatenando una reazione militare immediata da parte di Islamabad, che ha attaccato ciò che ha definito militanti separatisti sul suolo iraniano.