lunedì, 8 Luglio, 2024
Attualità

Dolci pasquali: i Nas sequestrano 2 tonnellate di prodotti scaduti o irregolari

In occasione del periodo pasquale, il Comando Carabinieri per la Tutela della Salute, d’intesa con il Ministero della Salute, ha intensificato le attività di controllo sui prodotti tipici della Pasqua, con particolare riferimento a quelli dolciari, al fine di “tutelare la salute dei cittadini e a garanzia degli imprenditori onesti che possono subire una concorrenza sleale da chi opera invece in modo illecito”. Nel corso delle verifiche svolte in tutta Italia i Carabinieri dei Nas hanno sequestrato 2 tonnellate di prodotti pasquali per un valore stimato in oltre 267 mila euro. Sono state riscontrate irregolarità presso 324 strutture e aziende, pari al 38% di quelle sottoposte a controllo. In alcuni casi sono stati scoperti ingredienti e semilavorati per dolci scaduti e detenuti in ambienti umidi e con infestazioni di topi. Le verifiche sulla corretta applicazione delle procedure igieniche e l’impiego di ingredienti sicuri hanno così fatto emergere violazioni relative alla carente pulizia ed igiene degli ambienti di lavorazione e deposito, alla mancata applicazione delle procedure preventive di sicurezza alimentare e all’omessa tracciabilità dei prodotti ed etichettatura irregolare.

Colombe e uova scartate e riconfezionate

La campagna ha visto coinvolti a livello nazionale 38 NAS Carabinieri con oltre 840 ispezioni presso laboratori di produzione ed esercizi di vendita dei tradizionali prodotti dolciari, quali uova di cioccolato e colombe, ma anche verificando la correttezza commerciale e igienica delle materie prime mediante la preventiva vigilanza alle fasi di produzione e fornitura. Gli esiti conseguiti documentano irregolarità accertate presso 324 strutture ed aziende oggetto di ispezione e la contestazione di 574 violazioni penali ed amministrative, per un ammontare di 425 mila euro. Inoltre, nel corso degli interventi sono state individuate anche colombe e uova di cioccolato prodotte industrialmente che, una volta scartate e riconfezionate, venivano vendute come produzione artigianale ad un prezzo superiore. Sono stati 6 i titolari di negozi deferiti all’Autorità giudiziaria per l’ipotesi di tentata frode in commercio, con contestuale sequestro di oltre 300 colombe e uova falsamente dichiarate di “propria produzione”. A causa di gravi situazioni igieniche e strutturali sono stati disposti 15 provvedimenti di chiusura o sospensione delle attività commerciali e produttive, stimate in un valore economico superiore a 5 milioni di euro.

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