Porto Rico sta affrontando un’impennata di casi di febbre dengue. L’epidemia ha raggiunto livelli record tali da spingere il segretario alla sanità, Carlos Mellado, a proclamare un’emergenza sanitaria pubblica. Il decreto d’emergenza, valido per 90 giorni e rinnovabile se necessario, mira a sbloccare risorse essenziali per contrastare l’epidemia. L’isola caraibica, caratterizzata da un clima caldo e umido ideale per la proliferazione delle zanzare portatrici del virus, ha registrato quest’anno un numero di casi di febbre dengue senza precedenti. Anche altre nazioni latinoamericane, tra cui Brasile e Perù, stanno lottando contro simili epidemie. I dati diffusi dall’Organizzazione Panamericana della Sanità evidenziano oltre 3,5 milioni di casi e più di 1.000 decessi in tutta la regione nel solo 2023. Il direttore dell’OPS, Jarbas Barbosa, ha sottolineato che il numero triplo di casi rispetto allo stesso periodo dell’anno record precedente costituisce un grave motivo di preoccupazione. A Porto Rico, i dati del Dipartimento della Salute mostrano un’escalation dal 2023, con 146 casi registrati solo entro la terza settimana di gennaio.
Tanti i casi
Al 10 marzo, i casi salgono a 549, con la capitale San Juan come epicentro dell’epidemia. Sebbene circa il 62% dei pazienti sia stato ricoverato, meno del 30% dei casi è stato classificato come grave e, fortunatamente, non si lamentano decessi. I sintomi della febbre dengue, secondo i Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie, variano da febbre a mal di testa intensi, nausea, vomito, eruzioni cutanee e dolori muscolari. Mentre alcuni pazienti si riprendono in una settimana, altri possono sperimentare complicazioni severe che portano a shock, emorragie interne e persino morte. Il CDC evidenzia inoltre che chi ha già contratto la dengue ha maggiori rischi di sviluppare forme serie della malattia. Per prevenire la diffusione, il CDC collabora con le autorità locali portoricane attuando un piano di prevenzione che include l’eliminazione dei siti di riproduzione delle zanzare e la promozione dell’uso di repellenti e reti anti-insetti. Mellado ha esortato tutti i settori della società portoricana a collaborare attivamente per frenare l’epidemia, ricordando l’ultima grave ondata del 2012 che causò la morte di quasi 200 persone.