Non è stato un 2023 facile per la Banca d’Italia e difatti la politica dei tassi alti adottata dalla Bce per contrastare l’inflazione ha avuto conseguenze anche sul bilancio di Palazzo Koch con una perdita lorda di 7 miliardi per il 2023 (era stato positivo per 5,9 miliardi nel 2022). Ma grazie ai fondi rischi generali prudentemente accumulati in passato, l’Istituto nazionale guidato da Fabio Panetta è riuscito a mantenere una solida posizione finanziaria, registrando comunque un utile netto di 815 milioni di euro nonostante le perdite. Sono dati presentati ieri dallo stesso Governatore nel corso dell’Assemblea dei Partecipanti al capitale della Banca d’Italia, aggiungendo che l’utile per lo Stato ammonta a 615 milioni di euro, mentre un dividendo di 200 milioni è stato distribuito ai Partecipanti, integrato con altri 140 milioni accantonati negli anni precedenti. Panetta ha sottolineato che negli ultimi cinque anni la Banca d’Italia ha versato allo Stato utili per 21,62 miliardi di euro oltre a 4 miliardi di euro di imposte. Ha inoltre previsto che la perdita lorda si ripresenterà anche nel corso dell’anno in corso, ma ha espresso ottimismo riguardo al ritorno all’utile nel 2025, sulla base delle attuali decisioni di politica monetaria e delle aspettative sull’evoluzione dei tassi di interesse.
Allentamento monetario
Per Panetta inoltre si stanno realizzando le condizioni per avviare un allentamento monetario nell’area euro, parole le sue che dunque potrebbero preludere a un prossimo taglio dei tassi da parte della Banca centrale europea. Ha spiegato che la congiuntura globale continua a essere debole, con il ristagno del commercio internazionale e l’incertezza derivante dalle tensioni geopolitiche che pesano sull’attività economica. Ha quindi evidenziato che la politica monetaria restrittiva della BCE sta comprimendo la domanda e contribuisce, insieme al calo dei prezzi energetici, alla rapida diminuzione dell’inflazione: “La politica monetaria restrittiva della Banca centrale europea sta comprimendo la domanda e contribuisce, insieme al calo dei prezzi energetici, alla rapida diminuzione dell’inflazione. I rischi per la stabilità dei prezzi si sono ridimensionati e si stanno realizzando le condizioni per avviare un allentamento monetario”. Ma per il momento “l’attuazione della politica monetaria orientata alla stabilità dei prezzi, si è riflessa sui risultati del bilancio dell’esercizio 2023 e continuerà a incidere sulla redditività della Banca d’Italia nell’immediato futuro”.
Verso il futuro
Nel corso della sua relazione il Governatore ha quindi delineato una strategia volta a rendere più consapevoli i costi della Banca d’Italia, puntando su una razionalizzazione dei processi interni e sfruttando le opportunità offerte dalla modernità. In un contesto in cui la gestione efficiente delle risorse finanziarie è cruciale per mantenere la solidità del bilancio, Panetta ha sottolineato l’importanza di tenere costantemente sotto controllo la dinamica dei costi: “Vanno colte le opportunità offerte dalla digitalizzazione. Occorre proseguire e completare la razionalizzazione di strutture e processi, mantenendo l’assetto organizzativo allineato all’evoluzione delle attività istituzionali e alla ricerca dell’efficienza. Una speciale attenzione va riservata all’utilizzo consapevole delle risorse finanziarie, per tenere costantemente sotto controllo la dinamica dei costi e preservare la solidità del bilancio”.