giovedì, 21 Novembre, 2024
Economia

Prometeia: Pil in miglioramento +0,7% nel 2024

Prometeia, istituto di ricerca economico-finanziaria, ha presentato ieri le sue nuove previsioni economiche per l’Italia, rivisitando al rialzo le prospettive di crescita per quest’anno. Secondo il nuovo Rapporto di previsione, il Pil nel 2024 è stimato registrare un aumento del +0,7%, rispetto alla precedente stima del +0,5% formulata a febbraio. Per il 2025, Prometeia ipotizza una crescita del +0,9%. Nonostante questa revisione al rialzo, l’istituto sottolinea un approccio ancora cauto per il primo semestre del 2024: lo studio prevede che la crescita economica del Paese si assesterà su ritmi medi dello 0,8% tra il 2024 e il 2026. Sono tassi che, sebbene inferiori a quelli eccezionali degli ultimi anni, sono comunque superiori a quelli registrati prima dell’era pandemica.

La spinta del Pnrr

Il contesto economico italiano per i prossimi anni, secondo Prometeia, sarà influenzato principalmente dall’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza, con investimenti stimati a una media di 22 miliardi di euro all’anno, e dallo sgonfiamento della bolla negli investimenti residenziali causata dai bonus edilizi. Inoltre, le scelte delle famiglie avranno un ruolo significativo nell’andamento dell’economia.

Riguardo al target del governo Meloni per la crescita del Pil, Prometeia rileva che dopo un aumento dello 0,9% nel 2023, il governo punta a una crescita del +1,2% per il 2024 e del +1,4% per il prossimo anno.

Sfide fondamentali

Guardando più avanti, al 2030, Prometeia individua quattro sfide fondamentali per l’Italia: demografia, debito, digitalizzazione e decarbonizzazione. Con una popolazione che invecchia rapidamente rispetto ad altri Paesi, l’aumento progressivo della spesa pubblica legata a pensioni e sanità avrà un impatto negativo sui conti pubblici. L’istituto quindi sottolinea anche le sfide nel mercato del lavoro, evidenziando la necessità di sostenere la crescita prevista del Pil con un aumento di 700.000 lavoratori entro il 2030, considerando la riduzione prevista di 1,5 milioni di persone in età lavorativa.

Per quanto riguarda le prospettive di crescita a breve termine, le decisioni della Banca centrale europea sui tassi di interesse avranno un impatto significativo. Prometeia prevede un primo taglio dei tassi da parte della Bce a giugno, seguito da altre quattro riduzioni da 25 punti base nel corso del 2024. Per quanto riguarda la Federal Reserve degli Stati Uniti, la gradualità del processo disinflativo spingerà la banca centrale a posticipare la sua prima mossa di allentamento a settembre, con tre decrementi previsti per quest’anno e altri cinque tra il 2025 e il 2026.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Il Pnrr non basta. Franco: 5,3 mld. Gelmini: Ponte di Messina priorità

Maurizio Piccinino

Alle elementari arriva l’educazione finanziaria

Cristina Gambini

Sangalli (Confcommercio): inflazione e incertezza condizionano le famiglie. Riforme e Pnrr

Ettore Di Bartolomeo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.