domenica, 22 Dicembre, 2024
Europa

Paesi Ue, i residui di farmaci veterinari in animali e alimenti è “bassa”

Il rapporto dell’Autorità per la sicurezza alimentare (Efsa)

Secondo il rapporto sui residui di farmaci veterinari negli alimenti dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare (Efsa) la presenza di sostanze negli animali vivi e nei prodotti di origine animale negli Stati membri dell’UE, in Islanda e Norvegia è “bassa”. Alla Commissione Europea sono stati segnalati in totale 600.320 campioni; ovvero 342.850 campioni mirati e 3.892 campioni sospetti segnalati ai sensi della Direttiva 96/23/CE del Consiglio, nonché 2.772 campioni raccolti all’importazione e 250.806 campioni raccolti nel quadro di programmi sviluppati secondo le normative nazionali. Nel complesso, la percentuale di campioni non conformi nel 2022 (0,18%) è stata paragonabile a quella dei 13 anni precedenti (0,17%-0,37%).

Le sostanze monitorate

Il rapporto esamina una varietà di gruppi di sostanze, inclusi ormoni, antibatterici, contaminanti ambientali, sostanze proibite e altri farmaci veterinari. La relazione annuale dell’Efsa per il 2022 rivela che la percentuale di campioni non conformi è stata dello 0,18%, paragonabile ai 13 anni precedenti, quando la non conformità variava dallo 0,17% allo 0,37%. Il dato per il 2021 è stato dello 0,17%. Il livello complessivo di non conformità nei campioni mirati (ovvero quelli prelevati per individuare usi illegali o verificare il mancato rispetto dei livelli massimi consentiti) è stato dello 0,27%, paragonabile ai quattro anni precedenti (0,24%-0,35%) e leggermente superiore a quello del 2021 (0,24%).

La normativa

Nell’Unione europea l’utilizzo degli antibiotici negli animali da allevamento è stato vietato nel 2006, con un aggiornamento nel 2022 che ha ristretto ulteriormente i rari casi in cui è possibile utilizzarli. Ad oggi, infatti, è proibito utilizzare antibiotici a scopo preventivo o come promotori della crescita negli animali da allevamento, ma solo a scopo terapeutico, ossia per curare determinate infezioni.

Efsa Knowledge Junction

Il rapporto dell’Autorità europea rassicura innanzitutto sul corretto funzionamento della catena di monitoraggio degli alimenti: la maggior parte dei paesi ha infatti fornito il numero richiesto di campioni, ricavati da programmi e campagne nazionali di controllo dell’utilizzo di farmaci veterinari negli animali da allevamento. È quindi un segno della maggiore attenzione dei governi alla salute dei cittadini e alla lotta all’antimicrobico resistenza secondo l’approccio OneHealth (che considera in modo integrato la salute dell’uomo, degli animali e dell’ambiente) promosso dall’Ue. L’insieme completo di dati della relazione, per un totale di circa 13 milioni di risultati analitici, sarà presto reso disponibile tramite l’Efsa Knowledge Junction. Questo archivio aperto è progettato per migliorare la trasparenza, la riproducibilità e l’utilizzabilità delle prove nelle valutazioni dei rischi per la sicurezza degli alimenti e dei mangimi.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Record storico per l’agricoltura: in Italia 1 campo su 5 è biologico

Maria Parente

Il club deal, uno strumento che piace alle Pmi

Angelica Bianco

Confagricoltura: no al salario minimo, rischio ribassi di stipendi e meno tutele per i lavoratori

Valerio Servillo

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.