Il leader della Lega sta attraversando il periodo più difficile della sua lunga presenza al vertice del partito. I risultati elettorali sono deludenti ,dopo gli exploit del 2019. Le prossime europee potrebbero segnare la conferma di una tendenza al declino di un partito che da nove anni non si riunisce in un congresso.
I malumori di larghi strati leghisti soprattutto in Veneto sono un campanello di allarme. E anche alcuni personaggi di spicco, un tempo considerati fedelissimi del capo, sembrano cominciare a prendere le distanze. Pesano su Salvini eccessi di una comunicazione piena di contraddizioni. Ancor di più pesa una linea politica incerta e confusa che sembra distante dagli interessi di quei ceti produttivi del Nord che nel partito fondato da Bossi avevano riposto molte speranze. Salvini è stato alleato del Movimento 5Stelle e ha sostenuto il Governo Draghi
Nel trasformare la Lega da sindacato del Nord in partito nazionale Salvini ha operato una forte correzione di rotta rispetto alle origini. Ma ha perso il contatto con la concretezza della sua base elettorale tradizionale. Si veda l’enfasi sul Ponte di Messina, di cui poco interessa ai leghisti del Nord. E che dire della linea sull’immigrazione, cavallo di battaglia per molti anni di Salvini, ma poco sentita da chi al Nord cerca e non trova manodopera e spererebbe tanto di poterne avere da un’immigrazione gestita con razionalità.
A tutto questo Salvini ha aggiunto la vicinanza alla Russia e a Putin e ora dovrà affrontare la mozione di sfiducia promossa da azione e firmata dalle opposizioni che gli chiede una parola chiara e definitiva su questi legami.
L’errore più grave, però, è stato quello di non avere capito per tempo la portata dell’ascesa di Giorgia Meloni che ha eroso il consenso della Lega con una linea precisa, concreta e comprensibile. Salvini l’ha sottovalutata e quando Meloni ha portato il centrodestra a Palazzo Chigi, ha commesso un altro grave errore: cercare di sgambettare il Governo di cui fa parte provando a creare problemi al Presidente del Consiglio. Così facendo Salvini ha peggiorato la sua posizione. Ora gli è rimasta una sola carta: la rielezione di Trump. E’ questa la sua segreta speranza di salvezza. Salvini immagina che se Trump dovesse tornare alla Casa Bianca l’interlocutore del presidente sarà lui e non Meloni che è stata vicinissima a Biden. Una pia illusione? Con personaggi imprevedibili come Trump tutto può succedere. Ma da qui a Novembre molte cose possono succedere, negli Usa e soprattutto in Italia.