L’Amministrazione Biden ha annunciato un’iniziativa innovativa per fornire aiuti umanitari alla popolazione bisognosa di Gaza, evitando la presenza diretta di personale americano sul territorio. Questo approccio, che prevede l’utilizzo di un porto galleggiante e la collaborazione con lavoratori internazionali per la distribuzione degli aiuti, solleva tuttavia serie questioni di sicurezza. Secondo quanto riferito dalle agenzie, il presidente Joe Biden ha reso pubblica l’iniziativa durante il suo discorso sullo stato dell’Unione il 7 marzo, senza che il Pentagono avesse ancora delineato un piano operativo completo, incluso il protocollo di sicurezza. Sei giorni dopo, le prime navi cariche dei componenti necessari per il sistema portuale si sono dirette verso il Mediterraneo, segnalando un’avanzata concreta del progetto. L’intenzione dell’esercito americano è quella di costruire un molo a diverse miglia dalla costa di Gaza, dove navi civili scaricheranno gli aiuti. Questi saranno poi trasferiti su camion che, grazie a imbarcazioni militari statunitensi, raggiungeranno un molo temporaneo ancorato alla riva. Tuttavia, essendo l’obiettivo dell’Amministrazione evitare la presenza di personale americano sul campo, si valuta l’opzione di utilizzare autisti e guardie di cdi altre nazionalità o addetti privati per gestire il trasporto degli aiuti.
Punto critico
Un punto critico riguarda la sicurezza del trasferimento degli aiuti da e verso Gaza. Come sottolineato da funzionari, l’utilizzo di individui esterni al servizio militare degli Stati Uniti comporta rischi, tra cui la possibilità di infiltrazioni o attacchi terroristici. “Esiste la possibilità che qualcuno possa nascondere un ordigno esplosivo su uno dei camion, attivabile mediante un timer o un dispositivo di detonazione a distanza, provocando così un disastro”, ha dichiarato un ufficiale militare statunitense.