“In sei anni, dal 2018 al 2023 sono triplicati i fondi che la Regione mette annualmente a disposizione del comparto artigiano tramite i canali contributivi gestiti dal Cata. Si è passati dai circa 4,5 mln del 2018 ai 12 mln che complessivamente sono stati stanziati per il 2023. Questo sostegno continuerà ad essere forte e concreto: grazie al nuovo testo unico sul Terziario aumenteremo ancora quanto previsto per la preziosa categoria degli artigiani”. È la promessa che l’assessore regionale alle Attività produttive del Friuli-Venezia Giulia Sergio Emidio Bini ha fatto alla platea di artigiani che hanno festeggiato il patrono San Giuseppe al teatro Clabassi di Sedegliano nella tradizionale cerimonia di consegna dei premi organizzata da Confartigianato Imprese Udine Fvg, alla presenza anche del ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani. Bini ha ribadito la centralità del settore per il sistema economico del Friuli-Venezia Giulia, la capacità che ha “nel mettere a terra subito e bene i fondi pubblici”, ma ha anche evidenziato la necessità di ulteriore semplificazione burocratica che si deve affiancare al lavoro della Regione.
Sviluppo e tutela del settore
Oltre ai fondi gestiti dal Cata (5 milioni di euro in stabilità) a tutela e sviluppo dei mestieri artigiani, continuerà l’attività di sostegno da parte dell’Amministrazione regionale attraverso il riconoscimento delle “botteghe scuola” (al momento sono 35). Tra gennaio e marzo sono già stati emanati un bando per l’innovazione di processo e dell’organizzazione, con procedure semplificate e un budget di 14,4 milioni di euro, e un bando per il sostegno all’imprenditoria femminile, con una dotazione iniziale di 3,2 milioni di euro. Invece, è attualmente aperto fino al 30 aprile un bando per la realizzazione di investimenti innovativi e tecnologici a favore della trasformazione digitale delle Pmi, con un budget di 13 milioni di euro. Bini ha dichiarato di aver particolarmente apprezzato il discorso del presidente Tiziano Tilatti e ha rinnovato il patto di collaborazione già avviato nel tempo, rinsaldatosi nel corso della pandemia e della crisi economica. “Il lavoro dell’artigiano si distingue dal modello della globalizzazione, per la qualità produttiva, per la sostenibilità e per l’impatto sociale, per questo formazione dei giovani ed impulso all’imprenditoria femminile – senza promozione di “riserve indiane” – sono due tra le sfide che devono vedere ulteriormente impegnata l’Amministrazione regionale a favore del comparto”, ha evidenziato Bini.