Nell’era dell’Intelligenza Artificiale accade che sempre più medici si ritrovano, a propria insaputa, protagonisti di video-truffe online: “rilasciare interviste alla Tv, per poi ritrovarsi, dopo tempo, su siti web a pubblicizzare prodotti come creme e integratori”. Si tratta di video artefatti e trasformati con programmi ad hoc in ‘deep fake‘, nei quali si ruba l’immagine, la voce e l’identità del protagonista, facendogli dire parole diverse con l’obiettivo di reclamizzare prodotti che vantano effetti salutistici o addirittura terapeutici. A segnalare il preoccupante fenomeno è la FNOMCeO, Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, sia per prendere le distanze e preservare la sua onorabilità sia per mettere in guardia colleghi e cittadini.
Un pericolo per la salute pubblica
Questa tecnica per la sintesi dell’immagine umana è basata proprio sulla IA, ed è anche utilizzata per creare falsi video ritraenti celebrità, generando spesso fake news, bufale e truffe, o per compiere altri crimini informatici di varia natura oppure per satira. Lo scorso ottobre a denunciare era stato Matteo Bassetti che, diventato volto noto televisivo durante la pandemia, si era accorto di un video contraffatto nel quale “pubblicizzava un integratore contro il diabete”. Lo stesso è accaduto ad altri medici. Recentemente un medico ha scoperto di essere rimasto vittima di questo tipo di truffa perché alcune persone, rivolgendosi allo stesso e mostrando le ricevute di acquisto del prodotto, avevano chiesto di “poter interrompere le terapie”. Oltre a sporgere denuncia alle autorità competenti, quest’ultimo medico ha voluto allertare il suo Ordine e la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri. “I deep-fake sono uno dei frutti distorti dell’Intelligenza Artificiale – commenta il presidente della FNOMCeO, Filippo Anelli – e vengono utilizzati, attraverso il furto dell’identità, per vere e proprie truffe. Se sono usati per pubblicizzare prodotti che vantano effetti salutistici o addirittura terapeutici, spingendo, a volte, sino ad abbandonare i farmaci, diventano un pericolo per la salute pubblica”.
Necessario denunciare subito ogni abuso
Il presidente della FNOMCeO parla di “azioni che costituiscono una forma di violenza: verso il medico, che si vede rubare l’identità, la reputazione, l’onore; verso il cittadino, che si trova ingannato facendo leva sulla fiducia che ripone nel professionista; sulla stessa relazione di cura, che viene svilita”. Per Filippo Anelli “non a caso i medici che si rivolgono alla nostra Federazione, dopo essere stati vittima dell’imbroglio, riferiscono, innanzitutto, di sentirsi violati, feriti nella loro identità di persone e di professionisti. Insieme alla preoccupazione per i loro pazienti e per i cittadini che, credendo che siano loro a consigliare il prodotto, cadono nel tranello. L’ultimo medico ha scoperto di essere rimasto vittima di questa rete proprio perché alcune persone si sono rivolte a lui mostrando le ricevute di acquisto dell’integratore e chiedendo se potessero interrompere le terapie”. Il presidente dei medici, nel “consigliare a tutti i colleghi di vigilare sugli usi impropri del loro nome e della loro immagine”, sottolinea l’importanza di “denunciare subito ogni abuso”, invitando i cittadini a “verificare sempre le informazioni trovate in rete e a non fidarsi di chi propone soluzioni miracolose e prodotti che promettono di sostituire le terapie”.