Martedì c’è stato un consolidamento delle posizioni di Joe Biden e Donald Trump nelle rispettive primarie presidenziali del loro partito in Ohio. Una vittoria che ha non solo confermato la loro leadership in quel contesto, ma si è estesa anche in Arizona, Florida, Illinois e Kansas, dove hanno ottenuto successi convincenti. In particolare, in Florida, il Partito Democratico ha scelto di non tenere le primarie, assegnando direttamente i 224 delegati a Biden, una mossa strategica non insolita quando si supporta un presidente in carica per un secondo mandato. Mentre la campagna elettorale si scalda, sia Trump che Biden stanno dirigendo le loro strategie verso le elezioni generali, focalizzandosi sugli stati ritenuti potenzialmente decisivi per la vittoria a novembre. Entrambi si sono lanciati in un confronto diretto, con Trump, 77 anni, che attacca Biden, 81 anni, dipingendolo come inadeguato dal punto di vista mentale, mentre il presidente attuale contraccambia definendo Trump una minaccia per i principi democratici, soprattutto dopo i suoi tentativi di contestare i risultati elettorali del 2020 e il suo apprezzamento per leader autoritari internazionali. Linda Bennet, una sostenitrice di Trump residente a Palm Beach Gardens, Florida, vicino al resort Mar-a-Lago di Trump, ha espresso preoccupazione per le condizioni mentali di Biden, nonostante abbia criticato lo stile poco presidenziale e la retorica di Trump. Tuttavia, ha lodato l’ex presidente per la sua affidabilità e ha sottolineato come l’economia statunitense fosse percepita più solida sotto la sua amministrazione.
Punto focale
L’immigrazione è diventata un punto focale tra i repubblicani, che accusano Biden per l’incremento dell’immigrazione illegale al confine tra Stati Uniti e Messico. Questo argomento è stato sfruttato ampiamente, anche in stati non confinanti. Di fronte al fallimento del compromesso sulla migrazione al Senato, dopo che alcuni senatori repubblicani hanno ritirato il loro sostegno in seguito alla contrarietà espressa da Trump, Biden ha reagito accusando i repubblicani di non voler realmente risolvere il problema dell’immigrazione, ma di voler piuttosto sfruttarlo per scopi elettorali.