L’Intelligenza Artificiale sta guadagnando terreno nella Pubblica amministrazione italiana e i dipendenti pubblici sembrano accoglierla con un atteggiamento aperto e positivo. Secondo una ricerca condotta da Fpa, società del Gruppo Digital360, in collaborazione con Microsoft Italia, quasi il 90% dei lavoratori della Pa ha già sperimentato almeno uno strumento basato sull’IA e la grande parte l’ha trovata utile (il 77%), soprattutto nell’automatizzazione di procedure e compiti ripetitivi. La grande maggioranza non vede rischi per il proprio posto (l’80% ne è poco o per nulla preoccupato) o uno svilimento della propria mansione (78%), ma piuttosto immagina benefici per la produttività (60%), la qualità del lavoro (59%), la creatività e lo sviluppo di nuove competenze (50%).L’indagine, che ha coinvolto un campione di 1.600 dipendenti pubblici italiani, è stata presentata durante il Forum Ital.IA, un’occasione di confronto e discussione su come l’adozione responsabile di questa nuova tecnologia possa accelerare l’innovazione digitale nella Pa e promuovere la crescita del Paese nel suo complesso.
Secondo Gianni Dominici, Amministratore Delegato di Fpa, i risultati della ricerca mostrano un’opinione positiva dei dipendenti pubblici sull’utilità dell’IA. Questi lavoratori esprimono un interesse diffuso e trasversale per le nuove tecnologie, senza timori eccessivi, ma con una consapevolezza ancora limitata delle potenzialità future. Però Dominici sottolinea la necessità di gestire attentamente questa trasformazione, investendo in nuove competenze e evitando che l’adozione dell’Intelligenza Artificiale si traduca in un disinvestimento nelle risorse umane.
Ruolo cruciale
Stefano Stinchi, Direttore della Divisione pubblica amministrazione di Microsoft Italia, ha evidenziato il ruolo cruciale dell’IA generativa come valido alleato delle attività dei dipendenti pubblici. Tali strumenti possono valorizzare le competenze umane, migliorare la produttività e la qualità dei servizi offerti dalla Pa. Stinchi ha spiegato dell’importanza delle competenze digitali trasversali per massimizzare i benefici dell’IA e promuovere un’adozione responsabile di queste tecnologie innovative. Secondo i risultati della ricerca, l’85% dei dipendenti pubblici italiani ha già utilizzato strumenti basati sull’IA, principalmente chatbot e assistenti virtuali, app per la scrittura di testi o traduzioni e soluzioni di automazione delle pratiche amministrative. La stragrande maggioranza ha trovato utile l’IA, soprattutto per l’automatizzazione di procedure e compiti ripetitivi.
Per quanto riguarda i vantaggi dell’utilizzo dell’IA, i dipendenti pubblici immaginano un aumento della produttività individuale, una migliorata qualità del lavoro, un incremento della creatività e lo sviluppo di nuove competenze. Tuttavia, ci sono anche alcune preoccupazioni, come quelle legate alla riduzione dell’empatia e delle relazioni con i cittadini e alla limitata accuratezza delle procedure.
Le difficoltà
Le principali difficoltà nell’introduzione dell’IA nella Pubblica amministrazione sono di natura organizzativa, etica e legate alla privacy. Però le preoccupazioni riguardanti le conseguenze sull’occupazione e sulle mansioni lavorative sono limitate, con una minoranza di dipendenti che teme di perdere il posto di lavoro o di vedere svilita la propria mansione.