“Sono 1,2 milioni gli italiani che hanno subito un atto di ‘revenge porn’ e 550mila sono ragazzi di età compresa tra 18 e 24 anni vittima di ‘cyberbullismo’”. Questi sono alcuni dei dati emersi da un’indagine di Facile.it che, più in generale, ha anche evidenziato come il problema riguardi tutte le fasce della popolazione: quasi 1 italiano su 3, vale a dire 13 milioni di persone, è stato vittima, almeno una volta, di un crimine informatico. Cyberstalking, cyberbullismo e revenge porn sono fenomeni molto diffusi, ma che colpiscono in misura maggiore i più giovani. La ricerca, commissionata da Facile.it agli istituti mUp Research e Norstat, è stata realizzata su un campione rappresentativo della popolazione nazionale in età compresa tra 18 e 74 anni.
Senza il consenso delle persone interessate
“Il reato è commesso da chi diffonde, senza il consenso delle persone interessate, immagini o video sessualmente espliciti, destinati a rimanere privati”. Si tratta del cosiddetto revenge porn, che consiste nell’invio, consegna, cessione, pubblicazione o divulgazione, da parte di chi li ha realizzati o sottratti e senza il benestare della persona cui si riferiscono. Il Cyberstalking, come l’invio di email molesti e la creazione di falsi account social per monitorare o contattare la vittima, il cyberbullismo, ovvero minacce, calunnie, insulti, diffusione di video imbarazzanti e il revenge porn sono fenomeni molto diffusi, ma che colpiscono in maggior misura i giovani. Sono circa 1,5 milioni gli italiani che hanno subito cyberstalking e se a livello nazionale la percentuale è pari al 3,4% dei rispondenti, tra i giovani con età compresa tra i 18 e i 24 anni si arriva fino al 7,1%. La tendenza analoga riguarda il cyberbullismo, di cui le vittime sono 1,3 milioni, ma la percentuale passa dal 3,2% del campione nazionale ad addirittura il 13,1% tra i ragazzi 18-24enni (vale a dire 550.000 individui). E non va meglio per il revenge porn: 1,2 milioni sono le vittime, ma ancora una volta la percentuale passa dal 2,8% nazionale a oltre il 7% tra gli under 24.
Cybercrime aumenta tra i più giovani
Sebbene il problema riguardi tutte le fasce della popolazione, l’indagine ha rilevato come la percentuale di chi è stato colpito da un crimine informatico (cybercrime) aumenti ancora una volta tra i più giovani, toccando il picco tra i 18-24enni, fascia nella quale la percentuale di vittime raggiunge il 35%. Se può non sorprendere che il reato informatico più diffuso sia l’accesso non autorizzato a strumenti di pagamento personali (oltre 6 milioni e mezzo di italiani), è dal secondo posto di questa spiacevole classifica che si comincia a delineare l’immagine di un cybercrime sempre più pericoloso e organizzato. Il secondo reato più comune è il furto di identità: quasi 2,5 milioni di italiani si sono visti rubare la propria identità, immagine o quella dei familiari, poi usata da terzi per atti illegali. Inoltre, ulteriori dati mostrano che quasi 2,3 milioni di persone hanno dichiarato di essere stati vittima di diffusione non autorizzata di materiale digitale proprio o dei figli.