La revisione della Politica agricola comune (Pac) decisa dalla Commissione europea ha suscitato reazioni positive in Italia, salvando dalla burocrazia mezzo milione di piccoli agricoltori e rispondendo alle richieste della Confederazione nazionale coltivatori diretti di alleggerire il peso delle procedure amministrative che gravano sulle imprese agricole. Secondo le stime della Coldiretti, le modifiche alla Pac hanno il potenziale per semplificare la vita di centinaia di migliaia di agricoltori italiani, eliminando alcuni vincoli ambientali che hanno pesato sul settore agricolo, come l’obbligo dei terreni a riposo e della rotazione delle colture. Queste norme, pur avendo intenti nobili legati alla sostenibilità ambientale, spesso si sono rivelate difficili da applicare nella realtà delle campagne italiane, contribuendo a aumentare i costi di produzione e a ridurre i prezzi agricoli.
L’intervento della Commissione europea arriva in seguito alle mobilitazioni promosse dalla Confederazione, che hanno visto migliaia di agricoltori manifestare a Bruxelles per chiedere un alleggerimento delle restrizioni burocratiche e un maggiore supporto al settore primario.
Maggiore flessibilità
Inoltre, le modifiche alla Pac prevedono una maggiore flessibilità per gli Stati membri nell’applicazione delle norme, consentendo una migliore adattabilità alle specifiche esigenze e realtà locali. Per discutere delle novità introdotte dalla revisione della Pac e per pianificare le prossime azioni volte a migliorare la posizione degli agricoltori nella filiera alimentare, la Coldiretti ha organizzato un vertice a Bruxelles il 21 marzo con il Commissario dell’Agricoltura dell’Unione europea Janusz Wojciechowski. Un momento importante per approfondire i dettagli delle nuove misure e per continuare a lavorare per il sostegno e lo sviluppo del settore agricolo italiano.