Continua la crisi economica della Germania stretta tra difficoltà di reperire materie prime, alta inflazione e anche deflusso netto di investimenti diretti esteri: un calo record negli anni 2021 e 2022 pari rispettivamente a 100 e 125 miliardi di euro. Nel 2023, il totale è stato di 94 miliardi di euro. E’ quanto afferma l’Istituto dell’economia tedesca di Colonia (Iw) in uno studio che si basa sui dati sia dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sia della Bundesbank. Il direttore dell’Iw, Michael Huether, ha commentato dicendo che “la Germania perde sempre più terreno nella competizione per la localizzazione”. Per l’economista, “con costi elevati, burocrazia estenuante e infrastrutture difettose, le aziende straniere ci pensano due volte prima di investire un euro” nel Paese. Secondo il ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner, “non vi è carenza di capitale privato, tuttavia si investe troppo poco”. Insomma l’economia più trainante dell’Eurozona non tira più, ha perso di “attrattiva”, mentre le aziende cercano di espandere le proprie attività nei paesi vicini, soprattutto verso Est.
Settimana di 4 giorni
I problemi si ripercuotono anche nel mondo del lavoro e ora si fa sempre più insistente la possibilità della settimana lavorativa di 4 giorni settimanali con la stessa retribuzione, nella speranza di migliorare la produttività. Recentemente è stato avviato un esperimento di sei mesi per testare la settimana corta in 45 aziende. L’iniziativa è stata promossa da Intraprenor, una società di consulenza per le risorse umane con sede a Berlino, in collaborazione con l’organizzazione no-profit 4 Day Week Global (4DWG). Jan Buhren di Intraprenor ha sottolineato che la crisi economica sta spingendo il mercato del lavoro tedesco a cambiare, rendendo necessario esplorare nuove modalità di lavoro. Ha evidenziato che, nonostante la crisi economica, ci sia una crescente necessità di adattare il modo in cui si pensa al lavoro. Secondo i promotori del modello a quattro giorni, lavorare meno potrebbe migliorare il benessere e la produttività dei dipendenti, particolarmente importante in un momento in cui la Germania affronta una crescita della produttività più lenta e una carenza di manodopera.
Senza lavoratori perso 2% del Pil
La riduzione delle ore di lavoro potrebbe anche incoraggiare coloro che altrimenti non sarebbero disposti a entrare nel mercato del lavoro, contribuendo a mitigare la carenza di manodopera che affligge la Germania. Il paese sta lottando contro la mancanza di lavoratori in settori qualificati, tanto che lo scorso novembre la Camera di Commercio e Industria DIHK ha dichiarato che la metà delle aziende tedesche fatica a coprire i posti vacanti. Le migliaia di posti di lavoro non occupati nell’economia tedesca hanno causato al Paese una perdita di oltre 90 miliardi di euro nell’ultimo anno, pari a oltre il 2% del Pil. Un sondaggio Forsa ha rilevato che il 71% dei lavoratori del Paese vorrebbe avere la possibilità di lavorare solo quattro giorni alla settimana. Poco più di tre quarti degli intervistati si sono detti favorevoli a che il governo esamini la possibilità di introdurre la settimana lavorativa di quattro giorni. Tra i datori di lavoro, più di due su tre sono favorevoli. Una maggioranza sostanziale (75 per cento) ritiene che una settimana di quattro giorni sarebbe auspicabile per i dipendenti e una maggioranza (59 percento) ritiene che dovrebbe essere realizzabile anche per i datori di lavoro. Quasi la metà dei datori di lavoro (46 per cento) ha dichiarato di ritenere “fattibile” la sperimentazione di una settimana di quattro giorni sul proprio posto di lavoro.