“Il Piano Mattei è una grande sfida strategica che coinvolge il sistema Italia”. C’era grande attesa ieri a Palazzo Chigi per la prima riunione della cabina di regia dedicata al Piano strategico per la costruzione di un nuovo partenariato tra Italia e Stati del continente africano che richiama il nome dell’ex Presidente Eni scomparso nel 1962. Un progetto su cui il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni punta molto e che ha l’obiettivo di dare risposte durature e non occasionali per l’Africa, un Paese “che non è assolutamente povero se è vero che detiene il 60% di metalli e terre rare, il 60% di terreni arabili e che ha un enorme potenziale di capitale umano non sempre messo nelle condizioni di sfruttare le risorse a disposizione”.
Diverse aree di intervento
Il Premier ha ricordato per sommi capi il Piano: si concentrerà su diverse aree di intervento fondamentali per lo sviluppo sostenibile del continente nero, tra cui l’istruzione e la formazione, la sanità, l’acqua e l’igiene, l’agricoltura, l’energia e le infrastrutture. Meloni ha aggiunto che nove nazioni – Algeria, Congo, Costa d’Avorio, Egitto, Etiopia, Kenya, Marocco, Mozambico e Tunisia – sono state individuate come i primi partner per l’implementazione del Piano, in cui si mira a realizzare rapidamente progetti pilota per poi estenderli attraverso la collaborazione con i leader africani: “Sono i Paesi in cui abbiamo ritenuto che si possano mettere più celermente a terra i nostri progetti per poi prendere i risultati migliori e allargare tale cooperazione”. “In queste settimane”, ha poi aggiunto, “si sono svolte le prime missioni operative della struttura di missione, a Bruxelles per condividere il lavoro con le autorità europee, ad Addis Abeba e in Costa d’Avorio. Nei prossimi giorni sono previste ulteriori missioni in Kenya, Marocco e Tunisia. In parallelo si sono svolte riunioni con le principali istituzioni finanziarie internazionali, che saranno molto importanti”. Fondamentale, adesso, puntare sulla concretezza nell’obiettivo di perseguire una nuova pagina di cooperazione tra Italia e Africa basata su un approccio innovativo e sostenibile: “La nostra nazione può essere pioniera in questo nuovo approccio, ma è fondamentale coinvolgere anche l’Unione europea e il G7 per massimizzare l’impatto delle iniziative”.
In Egitto
Meloni ha poi ricordato che domani sarà in Egitto insieme alla Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e alcuni altri primi ministri: sarà l’occasione per firmare un memorandum d’intesa simile a quello già siglato per il partenariato strategico tra l’Unione europea e la Tunisia. L’accordo però non si limiterà a questo: “In parallelo”, ha detto il Premier, “c’è un’operazione di cooperazione bilaterale, che sarà formalizzata nella giornata di domenica, che riguarda il Piano Mattei per la collaborazione in ambito agricolo e di formazione, ma firmeremo anche intese nell’ambito della salute, sostegno a piccole e medie imprese e investimenti”.
Apertura di credito
Nel corso del suo intervento Meloni ha ricordato l’importanza del recente vertice Italia-Africa, svoltosi a Roma il 28 e 29 gennaio scorsi, come un momento epocale nella storia dei rapporti tra il Belpaese e il continente africano: “È stato, e lo dico senza timore di smentita, un grande successo”, sottolineando che il summit ha visto la partecipazione dei leader di 46 nazioni africane, insieme ai vertici delle principali istituzioni europee e internazionali, istituzioni finanziarie e banche di sviluppo: “In quella partecipazione ho visto un’enorme apertura di credito nei confronti dell’Italia”, ha continuato il Primo Ministro, parlando di un riconoscimento dell’approccio innovativo e inclusivo adottato dal nostro Paese nei confronti dell’Africa, un approccio non predatorio, paternalistico o caritatevole, “ma piuttosto un impegno sincero a lavorare insieme per affrontare sfide comuni e promuovere lo sviluppo sostenibile”.