mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Sport

Lo sport mezzo d’inclusione per i ragazzi affetti da spettro autistico

“Lo sport può aiutare una reale inclusione dei ragazzi autistici. Per raggiungere tale obiettivo è importante sensibilizzare il contesto sociale in cui vivono”. Lo ha detto Luigi Mazzone, direttore di Neuropsichiatria infantile dell’Università Tor Vergata di Roma e presidente del Progetto Aita. Per Mazzone “la sensibilizzazione è fondamentale. Il 2 aprile è la Giornata mondiale della consapevolezza dell’autismo e serve a far sì che non solo chi vive in famiglia una persona autistica ma anche il contesto sociale siano allertati e sensibilizzati perché ci sia una reale inclusione. In tal senso lo sport è un’arma di reale inclusione che si può mettere in pratica. Con il progetto Aita onlus da anni abbiamo organizzato progetti sportivi in più città italiane. Penso ai Summer camp ma anche altri progetti in cui vengono coniugati diversi sport, per esempio scherma e altre discipline. Lo sport può aiutare una reale inclusione”, ha spiegato.

La raccolta fondi

Per consentire a un gruppo di ragazzi di assistere alle Olimpiadi che si terranno quest’anno a Parigi è stata avviata una raccolta fondi. “L’idea parte da un’esperienza già vissuta. Nel 2016 abbiamo portato, grazie alla Fondazione Bambino Gesù di Roma, otto ragazzi autistici a vedere le Olimpiadi di Rio de Janeiro e in particolare le squadre di scherma. È stata un’esperienza eccellente che ha dato la possibilità a questi ragazzi di fare un’esperienza unica. Vogliamo ripeterla. Le Olimpiadi sono alle porte e stiamo organizzando una raccolta fondi per consentire a un gruppo di ragazzi di partire con le famiglie o con dei tutor, andare a Parigi, passare qualche giorno alle Olimpiadi e magari incontrare qualche olimpionico medagliato”, ha concluso Mazzone.

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