giovedì, 21 Novembre, 2024
Società

L’Osservatorio per l’inclusione e l’accessibilità del Cnel un passo avanti per superare antiche barriere

Con l’insediamento dell’Osservatorio per l’inclusione e l’accessibilità  previsto nel programma della XI Consiliatura del CNEL si è avviato un importante percorso per la promozione di una società inclusiva ed equa nella quale le persone abbiano pari opportunità e diritti, accesso ai servizi e piena partecipazione alla vita sociale ed economica.

Il presidente dell’importante Organismo Vincenzo Falabella, consigliere CNEL,  ha illustrato ai componenti presso la sede di Palazzo Lubin,  i tre pilastri fondamentali su cui si fonderà l’attività programmatica: Ricerca e analisi attraverso la quale l’osservatorio cura ricerche e analisi riguardanti le questioni legate all’inclusione, in termini di raccolta di dati, studio delle tendenze, identificazione delle sfide e analisi delle best practice a livello nazionale e internazionale. L’obiettivo è fornire una base solida di conoscenza per supportare la formulazione di osservazioni, pareri e proposte sul tema; Comunicazione dove l’organismo concorre, con gli altri soggetti istituzionali a ciò dedicati, alla sensibilizzazione delle parti rappresentate nel CNEL sui diritti e le esigenze delle persone con disabilità e loro familiari ed altri target fragili, per promuovere la consapevolezza dell’importanza dell’inclusione e dell’accessibilità, per sostenere politiche e pratiche che favoriscano un ambiente inclusivo; Supporto alla trasformazione avviando una collaborazione con i diversi stakeholder per sviluppare e promuovere strategie concrete per migliorare l’inclusione, con l’obiettivo di fungere da catalizzatori per il cambiamento, facilitando il dialogo e la cooperazione tra le parti interessate al fine di tradurre la conoscenza e la consapevolezza in azioni positive.

“L’impegno dell’Osservatorio, ha precisato Falabella,  è lavorare per eliminare le barriere ed ostacoli, promuovere l’uguaglianza di opportunità e creare un contesto socio economico nel quale ciascuna persona, indipendentemente dalle proprie condizioni di disabilità o abilità, età o aspetto, possa godere appieno dei diritti e della partecipazione alla società.

Ecco perché, ha continuato il Presidente dell’Osservatorio, faremo di tutto per sostenere lo sviluppo di un modello sostenibile di società che metta al centro la persona, nella sua interezza, ripensando le relazioni tra le persone e i contesti di vita, organizzativi, economici, fisici, lavorativi, di partecipazione politica e sociale.

Su tali principi, l’Osservatorio si impegna sul tema della disabilità a richiamare i principi della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità ratificata dal nostro paese con la legge n. 18 del 2009 per rilanciare, attraverso l’Osservatorio, tale confronto attorno alle future politiche per la disabilità e agli aspetti organizzativi e funzionali necessari alla loro realizzazione, perché seppure esista già un riferimento ideale e politico nella Convenzione ONU sui diritti delle Persone con disabilità, è altrettanto vero che le stesse continuano a incontrare ostacoli nella loro partecipazione nella società e a subire violazioni dei loro diritti umani in ogni parte d’Italia e in diversi momenti della loro vita.

Sullo specifico focus dell’intergenerazionalità e dell’invecchiamento attivo, ha concluso Falabella,  l’Osservatorio, ferme restando le competenze della Commissione istruttoria permanente di riferimento, potrà fornire utile apporto anche con riferimento ai provvedimenti attuativi della Legge 33/2023 di recente approvazione.”

Tra i numerosi argomenti trattati c’è stata piena condivisione da parte dei presenti, tra l’altro, sulla mobilità urbana inclusiva da non considerare affatto una condizione finalizzata solamente ad un obiettivo da raggiungere, ma deve essere un processo continuo di apprendimento, adattamento e miglioramento.

Le leggi e le normative italiane delineano un quadro per l’accessibilità, ma è l’attuazione pratica di questi principi che trasforma le città in luoghi veramente accoglienti per tutti. Ogni passo verso un’infrastruttura più accessibile, ogni miglioramento nei sistemi di trasporto pubblico, e ogni iniziativa per rendere gli spazi urbani più inclusivi, contribuisce a costruire una società più equa e solidale.

La sfida è quella di guardare oltre le normative, abbracciando un approccio olistico che integra accessibilità, tecnologia assistiva e sensibilizzazione. Solo così si potrà garantire che l’accesso universale diventi una realtà tangibile, portando beneficio non solo alle persone con disabilità, ma a tutta la comunità.

L’impegno per una mobilità urbana inclusiva è un viaggio che richiede collaborazione, innovazione e, soprattutto, un cambiamento di mentalità. È un percorso che ci invita a riconsiderare e ridefinire cosa significhi vivere in una città, per garantire che ogni suo cittadino possa godere pienamente della vita urbana.

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