Secondo quanto rivelato dall’ultimo sondaggio dell’Osservatorio Sanità di UniSalute quasi due italiani su cinque dichiarano di riposare male, e molti di coloro che soffrono di disturbi del sonno rinunciano a cercare dei rimedi per dormire meglio. Negli ultimi anni è cresciuta la consapevolezza di quanto dormire bene sia essenziale per il benessere psico-fisico, con numerosi studi che hanno individuato la carenza di sonno come un fattore di rischio per molte patologie. Secondo la ricerca, condotta insieme a Nomisma, ben il 38% degli italiani si dice “poco o per niente soddisfatto” della qualità del proprio sonno, con appena il 16% che dichiara di essere “molto” o “estremamente soddisfatto” del proprio tempo passato tra le braccia di Morfeo. I risvegli notturni risultano essere il disturbo del sonno più diffuso, con il 36% del campione che ne soffre spesso o ogni giorno. Altri problemi comuni sono il russare (31%), la stanchezza cronica (25%), l’avere un sonno agitato (24%) e la difficoltà ad addormentarsi (23%).
Nessun rimedio adottato
La maggioranza (58%) di chi soffre di questi disturbi, inoltre, rivela di non aver adottato alcun rimedio per le proprie problematiche notturne. Il restante 42% si è rivolto principalmente al medico di base (19%) o a soluzioni fai da te (12%), e in misura minore cercando rimedi in farmacia (6%) o consultando uno specialista del sonno (4%). Secondo gli italiani lo stress è la principale causa della scarsa qualità del loro sonno, con il 69% che lo indica come un fattore determinante. Uno su quattro (26%) dice di avere orari troppo irregolari, e una percentuale simile punta il dito contro l’eccessiva esposizione agli schermi durante la giornata (24%).
Cibo, alcol e caffeina
Tra le buone pratiche per dormire meglio, quella più condivisa è andare dormire e svegliarsi sempre alla stessa ora, con uno su tre che cerca di avere questa regolarità (34%). Altre abitudini considerate favorevoli sono l’evitare di consumare cibi pesanti la sera (30%) e il limitare alcol e caffeina prima di andare a dormire (21%). Uno su tre (32%), inoltre, utilizza almeno saltuariamente app e dispositivi per il monitoraggio del sonno. Andando infine a indagare più nel dettaglio le abitudini del campione interrogato, UniSalute ha scoperto che gli italiani sono piuttosto mattinieri, con il 52% che dichiara di svegliarsi prima delle 7. Per quanto riguarda l’orario di addormentamento, la fascia oraria più popolare è quella tra le 23 e la mezzanotte, quando va a dormire più di un italiano su tre (36%). In media le ore dormite sono pari a 6,8 a notte, dunque meno delle sette o otto ore ritenute ideali per la maggior parte delle persone.