Con 440 voti a favore, 32 contro e 31 astenuti, il Parlamento europeo ha dato il via libera definitivo alla revisione del Regolamento contro la manipolazione del mercato dell’energia, nella versione già concordata con il Consiglio Ue che prevede anche il ricorso a sanzioni. Il provvedimento non dovrà essere approvato dagli Stati membri, come avviene per le Direttive, ma entrerà in vigore subito, non appena trascorsi venti giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta ufficiale. A beneficiarne saranno famiglie e imprese sottoposte da due anni alle fluttuazioni non sempre fondate del caro-bollette. Il Regolamento in questione aggiorna quello già esistente sull’Integrità e la trasparenza del mercato dell’energia all’ingrosso (Remit), adottato nel 2011 per combattere l’insider trading. Le nuove disposizioni, in pratica, rafforzano il quadro normativo attraverso l’introduzione di criteri più stringenti in materia di trasparenza dei mercati finanziari, comprese le nuove pratiche commerciali come il trading algoritmico.
Segnalazione e monitoraggio
Vengono inoltre rafforzati i meccanismi di segnalazione e monitoraggio con l’attribuzione di maggiori poteri all’Agenzia per la cooperazione fra i regolatori nazionali dell’energia (Acer), che potrà avviare ispezioni, richiedere informazioni e autorizzazioni delle piattaforme di informazione interne (Pii) e dei meccanismi di segnalazione registrati (Rrm). Se l’Acer non riceverà le risposte necessarie durante le indagini relative ai casi transfrontalieri, sarà possibile imporre alle compagnie delle sanzioni per reiterazione di inadempimento. Ma è su tutto il fronte energetico che l’Ue continua a tenere alta la guardia per ridurre abusi e sprechi. La settimana scorsa il Consiglio Ue ha accolto la proposta della Commissione di prorogare fino al 31 marzo 2025 la riduzione coordinata della domanda di gas, con target fissato al 15% del consumo medio nel periodo aprile 2017-marzo 2022. Non si tratta più di un obbligo ma di una raccomandazione per procedere sulla rotta che dal 2022, dopo l’inizio dell’aggressione russa in Ucraina, ha garantito la continuità della sicurezza di approvvigionamento energetico. Allo stato attuale, la commissioria all’Energia, Kadri Simons, ha ricordato che gli stoccaggi di gas dei Paesi membri “sono al 62% del livello di riempimento” e la previsione è che si ridurranno al “45-50% entro la fine della stagione invernale. Il che è “una buona base” per provvedere alla ripresa degli approvvigionamenti fino alla fine dell’anno, anche attraverso le aste comunitarie.