Gli italiani e le italiane non si sposano quasi più, ma le feste di matrimonio resistono perché c’è un nuovo settore: il Destination Wedding che in Italia ha archiviato il 2023 con un fatturato in crescita del 34% e 830 milioni di euro di introiti. Arrivano, soprattutto in Toscana, Lombardia e Puglia, coppie da tutto il mondo, “senza badare a spese”, con parenti e invitati al seguito che desiderano sposarsi e festeggiare in luoghi particolari: vigne, castelli, baite alpine, residenze storiche. Anche le previsioni per il 2024 sono ottimistiche: l’aumento stimato è dell’8,8%, cioè 1.200 eventi in più rispetto all’anno scorso.
Spesa media 50mila euro
Tra i dati più interessanti del Centro Studi Turistici dell’Osservatorio Destination Wedding in Italy, la crescita del numero medio di invitati (+60,7%) e la diminuzione della permanenza di invitati e sposi (2,9 notti invece di 3,2 dell’anno precedente). E’ in aumento il numero di coppie che celebra le nozze con il rito religioso (+14,4%) e cresce la spesa media per gli eventi (+10%) con un budget che nella metà dei casi supera i 50mila euro; di cui il 35% dedicato al food and beverage. Per quanto riguarda gli arrivi, gli Stati Uniti si confermano i più affezionati all’Italia: nel 2023 le coppie americane sono state il 31%. Dopo gli Usa ci sono il Regno Unito (19,8%) e la Germania (9,6%).
Le location preferite
Le location preferite sono in maggioranza nel Centro Italia, in particolare la Toscana, ma sono in aumento le prenotazioni nel sud, soprattutto in Puglia e Sicilia. In terza posizione la Lombardia (lago di Como), seguita dall’Emilia Romagna. Per il 2024 le tendenze che emergono mostrano l’interesse per micro matrimoni, intimi con pochi invitati (22,5%) e per le fughe d’amore con massimo 10 invitati (9,6%). Ci sono anche le wedding week, che prevedono il prolungamento dei festeggiamenti per più giorni (18%), i green wedding rispettosi dell’ambiente (16%) e i rinnovi delle promesse (6,3%). Tra le curiosità, aumentano i matrimoni in vigna (11,5%), i social wedding (3,6%) e le nozze in costume (1,7%). Le ville sono state preferite dal 26,1%, seguite dalle residenze storiche (13,3%), dagli agriturismo e dai castelli.
Matrimoni in calo ovunque
I matrimoni in Italia, negli ultimi decenni, hanno subito un crollo, ma non è da meno il resto del mondo. Negli Stati Uniti, negli ultimi 50 anni, i matrimoni sono diminuiti del 60%. Un quadro simile in Inghilterra dove1,2 milioni di giovani in più nella fascia d’età tra i 25 e i 35 anni erano ancora celibi nel 2021 rispetto a dieci anni prima. Anche in Australia, il tasso di matrimoni ha recentemente raggiunto il punto più basso nella storia del Paese. In Cina è il decimo anno di seguito che si registra un calo dei matrimoni e in Giappone, il National Institute of Population and Social Security, ha pubblicato un sondaggio secondo cui il 17,3% dei rispondenti maschili e il 14,5% di quelli femminili, tra i 18 e i 34 anni, preannunciano di non avere alcuna intenzione di sposarsi.