mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Sanità

Sanità, l’allarme: “32mila medici in eccesso entro il 2032”

Anaao: fra 8 anni,109mila in pensione ma 141mila già in formazione

L’Italia deve affrontare con urgenza e determinazione il problema della ‘pletora medica’, adottando soluzioni oculate e coordinate a livello governativo, aziendale e accademico. Una richiesta, questa, che parte dall’Anaao Assomed secondo la quale il Belpaese si trova di fronte a una sfida imponente nel settore sanitario: un’inarrestabile crescita del numero di medici che rischia di generare una situazione di sovraffollamento professionale. Secondo le stime dell’Associazione nazionale aiuti e assistenti ospedalieri su dati provenienti da diverse fonti, tra il 2023 e il 2032, circa 109.000 medici lasceranno la professione attiva a causa del pensionamento. Nel frattempo, il sistema formativo ha pianificato la laurea di circa 141.000 studenti in Medicina e Chirurgia tra il 2023 e il 2032, creando un potenziale squilibrio tra l’offerta e la domanda di professionisti medici.

Programmazione più attenta

Questi dati, per Anaao Assomed, evidenziano la necessità di una programmazione più attenta e lungimirante nel settore della formazione medica. Le decisioni prese oggi avranno un impatto sul mercato del lavoro nel 2033 e oltre, quindi è fondamentale adottare politiche che tengano conto di questo lungo orizzonte temporale. Tuttavia, le tendenze attuali indicano un possibile “imbuto lavorativo” dopo il 2027, con un significativo aumento di medici appena laureati rispetto a quelli che lasciano la professione. Ciò potrebbe portare a una ‘pletora medica’, con conseguenze negative sul mercato del lavoro sanitario, inclusa la possibilità di lavoro precario a basso costo e retribuzioni ridotte.

Il problema non riguarda solo la quantità di medici, ma anche la loro distribuzione geografica e la specializzazione. Oggi, siamo già testimoni di una carenza di personale sanitario in alcune aree e specialità, mentre altri settori soffrono di sovraffollamento. Inoltre, molti medici italiani scelgono di lasciare il Paese alla ricerca di migliori opportunità di lavoro e qualità della vita, contribuendo ulteriormente alla complessità della situazione.

Interventi necessari

L’Anaao Assomed sottolinea l’importanza di intervenire prontamente per rendere più attrattivo il lavoro nelle strutture pubbliche, aumentando gli stipendi e migliorando le condizioni di lavoro. Inoltre, è cruciale ripristinare le assunzioni di personale sanitario e programmare adeguatamente l’accesso ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia per evitare squilibri futuri.

L’abolizione del numero programmato per l’ammissione ai corsi di laurea in Medicina e Chirurgia è stata criticata dall’Associazione come un provvedimento poco adatto a risolvere la situazione attuale. Al contrario, l’attenzione dovrebbe concentrarsi sulla creazione di condizioni favorevoli per il lavoro medico nel settore pubblico e sull’attrazione di medici nelle specialità più necessarie, come la Medicina di Emergenza e Urgenza.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Efficace un nuovo esame TC nella diagnosi del dolore toracico acuto

Ettore Di Bartolomeo

Palermo, l’Amat si candida a punto vaccinale per i propri dipendenti

Redazione

Covid, 753 nuovi contagi e 56 decessi

Redazione

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.