venerdì, 15 Novembre, 2024
Esteri

Schiaffo a Netanyahu: Gantz negli Usa contro la volontà del capo del governo

Gaza. Israele diserta incontro al Cairo. Il ministro di Tel Aviv vedrà a Washington Kamala Harris

Niente da fare; non ci sono spiragli per la pace in Medio Oriente. Non bastano le voci anonime di fantomatici “alti funzionari” americani e palestinesi a risolvere la situazione. Ieri, appunto, fonti anonime dagli Stati Uniti avevano parlato di tregua “più o meno” vicina, così come un non meglio precisato funzionario di Hamas avrebbe dichiarato che la tregua “era possibile.” Ieri al Cairo, invece, la delegazione israeliana non si è neanche presentata. La mancata consegna della lista degli ostaggi nelle mani di Hamas era una condizione “non negoziabile” di Tel Aviv. Non è chiaro, infatti, quanti siano gli israeliani ancora nelle mani dei miliziani. Ora scivolano ancora i tempi. Israele si aspetta che Hamas comunichi la sua risposta alla proposta di scambio di ostaggi. Sembra che il nodo da sciogliere non sia più il ritorno delle truppe israeliane a nord della Striscia, ma l’identità degli ostaggi che saranno rilasciati – vivi o morti – così come il rapporto di quanti prigionieri palestinesi di ogni categoria saranno rilasciati in cambio di ciascun ostaggio. Solo dopo che Hamas avrà risposto dettagliatamente a questi domande sarà possibile chiudere un accordo. Tra l’altro non è neppure chiaro su quanti e se Hamas ha il controllo di tutti i civili israeliani sequestrati.

Biden: aiuti “insufficienti”

L’ottimismo sta lasciando il posto al realismo e intanto quasi tutti i paesi, occidentali e arabi, hanno organizzato distribuzione di cibo attraverso l’aria. Aerei con carichi umanitari sorvolano la Striscia e gettano carichi sui quali si avventano poveri affamati. Aiuti che lo stesso Presidente Biden riconosce come “insufficienti.” Secondo Amnesty International la distribuzione di cibo in questo modo “è assolutamente incomprensibile: non ha alcun senso e non è abbastanza”. L’italiana Donatella Rovera, consulente di Amnesty, sostiene anche che “i lanci aerei sono solo l’ultima risorsa in situazioni in cui è impossibile fornire aiuti via strada, via mare o con qualsiasi altro mezzo concordato.” Questo perché, generalmente, le spedizioni aeree sono limitate in termini di dimensioni del carico e che parte dei pacchi non raggiungono la destinazione o vengono danneggiati durante la caduta e sono occasione di violenze tra le persone che vanno a raccoglierli.

La guerra “ibrida”

Sul terreno continuano i bombardamenti e si susseguono le notizie di scontri, distruzioni e morte. In un raid israeliano, ieri, sarebbe stato ucciso anche il nipote del leader libanese di Hezbollah, Nasrallah e in Iran un presunto agente dei servizi israeliani è stato giustiziato. In Italia ancora si parla della nave Duilio che ha abbattuto un drone Houthi e il ministro della Difesa, Guido Crosetto, che ha parlato anche di “guerra ibrida” ha rimarcato il ruolo primario dell’Italia nella missione Aspides europea, finalizzata a difendere dalla minaccia Houthi le navi dirette verso il Mediterraneo: “Non siamo lì per fare azioni di guerra, non possiamo per legge e Costituzione, ma difenderemo le nostre navi. Da cittadino sarei turbato se non ci fosse unanimità su una missione che difende i traffici marittimi nel Mediterraneo, che per noi sono vitali”. Ieri sono arrivati in Egitto i componenti di Pd, M5s, Avs che oggi prenderanno parte a una “carovana solidale” per tentare di scortare un carico di aiuti umanitari diretti nella Striscia. “Non ci limitiamo a chiedere una mozione in Parlamento, andiamo fisicamente vicino al popolo palestinese”, hanno detto.

Gantz in Usa ostacolato da Bibi

Da sottolineare anche la missione negli Stati Uniti del ministro israeliano Benny Gantz che ha l’opposizione del premier Netanyahu. Probabilmente l’Amministrazione americana sta cercando nuovi interlocutori. L’ufficio del Presidente ha dato istruzione all’ambasciata israeliana a Washington di non assistere il ministro, che è anche membro del gabinetto di guerra di Israele. Gantz ha in agenda incontri con la vicepresidente Kamala Harris, il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan e membri del Congresso, sia democratici che repubblicani. Leader del partito centrista “Unità nazionale” ed ex ministro della Difesa, Gantz ha spiegato che il proprio obiettivo è di rafforzare i legami strategici con gli Stati Uniti. Al ritorno in Israele, Gantz compirà inoltre una breve missioni diplomatica a Londra.

Polemica tra Oms e Israele

“Il direttore Generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità pecca ancora una volta nella sua posizione, ignorando deliberatamente la realtà sul campo e scegliendo di stare dalla parte del l’organizzazione terroristica omicida Hamas. L’Idf è l’esercito più morale del mondo e lavora per proteggere la vita dei cittadini. D’altra parte, Hamas uccide e rapisce civili innocenti e usa i residenti di Gaza come scudi umani”. Lo ha scritto su X il ministro della Sanità israeliano Uriel Busso, commentando il post del direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebryesus, che sabato aveva affermato, sempre su X, che “Israele ha ucciso oltre 50 civili, tra cui bambini e due operatori sanitari, durante l’ultima ondata di attacchi a Rafah.”

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