mercoledì, 15 Gennaio, 2025
Attualità

Veneto: le Pmi si distinguono nel welfare aziendale

Secondo quanto emerge dai dati del Rapporto Welfare Index Pmi Veneto 2024, presentato nel corso del road show presso la sede di Generali a Mogliano Veneto, sono venete il 16% delle best practice italiane di welfare aziendale: 17 delle 121 imprese classificate nel 2022 come Welfare Champion, il livello più elevato secondo l’Indice Welfare Index PMI, e 94 delle 565 Welfare Leader, il livello immediatamente successivo. La forza del sistema produttivo regionale genera il 7,8% del Pil italiano, con circa 470.000 imprese, 96 imprese ogni mille abitanti. Welfare Index Pmi è l’indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese ed è promosso da Generali con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Le famiglie con almeno un familiare dipendente del settore privato sono in Veneto 1 milione, su un totale di 2,1 milioni di abitanti. Quindi le aziende della regione sono in grado di raggiungere, con i loro programmi di welfare, il 48,7% delle famiglie di tutti i livelli sociali.

Il sistema produttivo

Inoltre, la capacità di crescita del sistema produttivo veneto è di assoluto rilievo: tra gli indicatori più significativi di produttività vi è il valore aggiunto per addetto, che in questa regione nel 2020 era prossimo a 46.000 euro l’anno, superiore alla media nazionale di 44.500 euro. Per quanto riguarda i territori provinciali, possono essere raggruppati in tre fasce: l’area Nord-Est, costituita da Belluno e Treviso, raggiunge la massima quota di imprese con livello di welfare alto o molto alto: 30,8%; segue la fascia Ovest, Verona e Vicenza, con una quota vicina alla media della regione: 26,2%; infine la fascia Sud-Est, costituita da Venezia, Padova e Rovigo, con una quota del 22,2%, leggermente inferiore alla media. In Veneto sono attivi nel welfare aziendale tutti i settori, con differenze motivate dalle dimensioni organizzative e dalla vocazione delle imprese. Menzioni particolari al Terzo Settore, a cui appartengono molte strutture che per statuto si propongono obiettivi di interesse sociale, che presenta il 58,6% di imprese con livello di welfare elevato, agli studi professionali, con una quota pari al 36,2% e all’artigianato, con il 26,7%.

Condividi questo articolo:
Sponsor

Articoli correlati

Scuola e lavoro: servono giovani preparati, senza di loro danni incalcolabili per l’economia

Angelica Bianco

Mpi italiane e latino-americane.Accordo Confartigianato-IILA

Maria Parente

L’Istat rivede al ribasso le stime di crescita: il Pil italiano salirà solo dello 0,5% nel 2024 e dello 0,8% nel 2025

Giuseppe Lavitola

Lascia un commento

Questo modulo raccoglie il tuo nome, la tua email e il tuo messaggio in modo da permetterci di tenere traccia dei commenti sul nostro sito. Per inviare il tuo commento, accetta il trattamento dei dati personali mettendo una spunta nel apposito checkbox sotto:
Usando questo form, acconsenti al trattamento dei dati ivi inseriti conformemente alla Privacy Policy de La Discussione.