Secondo quanto emerge dai dati del Rapporto Welfare Index Pmi Veneto 2024, presentato nel corso del road show presso la sede di Generali a Mogliano Veneto, sono venete il 16% delle best practice italiane di welfare aziendale: 17 delle 121 imprese classificate nel 2022 come Welfare Champion, il livello più elevato secondo l’Indice Welfare Index PMI, e 94 delle 565 Welfare Leader, il livello immediatamente successivo. La forza del sistema produttivo regionale genera il 7,8% del Pil italiano, con circa 470.000 imprese, 96 imprese ogni mille abitanti. Welfare Index Pmi è l’indice che valuta il livello di welfare aziendale nelle piccole e medie imprese ed è promosso da Generali con la partecipazione delle principali Confederazioni italiane: Confindustria, Confagricoltura, Confartigianato, Confprofessioni e Confcommercio. Le famiglie con almeno un familiare dipendente del settore privato sono in Veneto 1 milione, su un totale di 2,1 milioni di abitanti. Quindi le aziende della regione sono in grado di raggiungere, con i loro programmi di welfare, il 48,7% delle famiglie di tutti i livelli sociali.
Il sistema produttivo
Inoltre, la capacità di crescita del sistema produttivo veneto è di assoluto rilievo: tra gli indicatori più significativi di produttività vi è il valore aggiunto per addetto, che in questa regione nel 2020 era prossimo a 46.000 euro l’anno, superiore alla media nazionale di 44.500 euro. Per quanto riguarda i territori provinciali, possono essere raggruppati in tre fasce: l’area Nord-Est, costituita da Belluno e Treviso, raggiunge la massima quota di imprese con livello di welfare alto o molto alto: 30,8%; segue la fascia Ovest, Verona e Vicenza, con una quota vicina alla media della regione: 26,2%; infine la fascia Sud-Est, costituita da Venezia, Padova e Rovigo, con una quota del 22,2%, leggermente inferiore alla media. In Veneto sono attivi nel welfare aziendale tutti i settori, con differenze motivate dalle dimensioni organizzative e dalla vocazione delle imprese. Menzioni particolari al Terzo Settore, a cui appartengono molte strutture che per statuto si propongono obiettivi di interesse sociale, che presenta il 58,6% di imprese con livello di welfare elevato, agli studi professionali, con una quota pari al 36,2% e all’artigianato, con il 26,7%.