Cinque navi della guardia costiera cinese sono entrate, lunedì, in acque vietate o limitate intorno alle isole Kinmen, nei pressi di Taiwan, allontanandosi poco dopo essere state avvisate. Lo ha dichiarato un ministro dell’isola. L’episodio si aggiunge a precedenti fatti che stanno aumentando le tensioni con Pechino. La guardia costiera della Cina, questo mese, ha iniziato a pattugliare regolarmente le isole Kinmen controllate da Taiwan, dopo che due cittadini cinesi erano morti nel tentativo di fuggire dalla guardia costiera di Taiwan nel momento in cui la loro barca era entrata in acque proibite. Kuan Bi-ling, capo del Consiglio per gli affari oceanici dell’isola, che gestisce la guardia costiera, ha riferito ai giornalisti in parlamento che le imbarcazioni cinesi hanno lasciato l’area poco dopo che la guardia costiera dell’isola aveva ordinato loro di andarsene.
“Il significato politico è elevato – ha affermato – ed è una forma di dichiarazione di sovranità”.
La guardia costiera di Pechino non ha fornito dettagli disponibili al pubblico. L’Ufficio cinese per gli affari di Taiwan ha dichiarato che rilascerà un commento durante la regolare conferenza stampa del mercoledì.
Questo mese, Pechino aveva affermato di non riconoscere acque vietate o limitate per i pescherecci cinesi intorno a Kinmen.
Taiwan, che la Cina rivendica come proprio territorio nonostante il rifiuto dell’isola, è stata cauta nei confronti degli sforzi di Pechino per aumentare la pressione su Taipei dopo l’elezione di Lai Ching-te a presidente il mese scorso. Pechino considera Lai un separatista. Taiwan ha una grande guarnigione militare a Kinmen, teatro di frequenti combattimenti durante il culmine della Guerra Fredda.