“Il disegno delle misure, che ha un orizzonte di breve periodo, e l’entità dell’impegno finanziario appaiono adeguati alla fase attuale di sviluppo dell’epidemia” ma “le risorse che il Paese prenderà a prestito andranno utilizzate in maniera oculata, per affrontare l’emergenza e avviare la ripresa”.
Lo spiega la Banca d’Italia, in una memoria presentata alla Commissione Bilancio del Senato sul decreto Cura Italia.
Per Palazzo Koch “quando i tempi saranno nuovamente propizi sarà necessario assicurare le condizioni per riavviare il percorso di riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto”.
“Il Governo ha già annunciato di essere pronto ad assumere ulteriori provvedimenti in funzione dell’evoluzione della crisi.
I margini di azione si sono ampliati con il riconoscimento da parte delle istituzioni europee della sussistenza delle condizioni per l’attivazione della general escape clause del Patto di stabilità e crescita – sottolinea Bankitalia -. Tale clausola, pur non sospendendo l’operatività del Patto, consente deviazioni dal percorso di rientro verso l’obiettivo di bilancio di medio termine (e una ridefinizione dei termini per il rientro dalle situazioni di disavanzo o debito eccessivo raccomandati dal Consiglio).
Le risorse che il Paese prenderà a prestito andranno utilizzate in maniera oculata, per affrontare l’emergenza e avviare la ripresa.
Quando i tempi saranno nuovamente propizi sarà necessario assicurare le condizioni per riavviare il percorso di riduzione del rapporto tra debito pubblico e prodotto”.
“Servirà procedere rapidamente alla definizione dei provvedimenti attuativi a cui rinviano diverse norme e, comunque, a prestare tutti i chiarimenti amministrativi necessari a specificare l’ambito applicativo degli interventi – si legge ancora nella memoria -. Le misure di prevenzione andranno progressivamente adeguate alla ripresa, pur graduale e presumibilmente selettiva, delle attività sociali ed economiche, con interventi di sanificazione delle strutture, informazione a favore della cittadinanza sulle cautele da seguire e adeguamento degli ambienti di lavoro e dei luoghi di interazione sociale; servirà un’attenzione rafforzata, articolata sul territorio, specie con riferimento ai gruppi di popolazione più a rischio.
I provvedimenti in sostegno delle condizioni finanziarie delle aziende sono mirati soprattutto alle piccole e medie imprese, che nei prossimi mesi potranno risentire maggiormente di eventuali restrizioni nell’accesso al credito. Il decreto, tuttavia, introduce anche alcune misure strutturali che riguardano gli strumenti pubblici in sostegno delle grandi imprese, come l’estensione della garanzia di Stato alle grandi aziende. Queste società sono in media finanziariamente più solide di quelle di minore dimensione e dispongono di ampi margini inutilizzati sulle linee di credito in conto corrente”.
“La predisposizione dei decreti attuativi richiederà un’attenta analisi di costi e benefici per assicurare che le risorse pubbliche vengano concentrate su quei casi in cui sono accertabili condizioni di difficoltà – spiega ancora la Banca d’Italia -. In prospettiva le risorse destinate alle imprese andranno iscritte in una strategia complessiva che miri a mantenere sul mercato le aziende, consentendo a quelle orientate ai mercati internazionali di mantenere le posizioni acquisite nelle catene globali del valore.
Le misure di prevenzione dei licenziamenti, giustamente temporanee, potrebbero essere affiancate da interventi di potenziamento della NAsPI che tengano conto del fatto che la rarefazione delle assunzioni impedirà di trovare un impiego a chi comunque dovesse perdere un lavoro (ad esempio per via del completamento del contratto a termine) o a chi già ne cercava uno. Nell’eventualità di una riproposizione nei prossimi mesi delle misure di sostengo al reddito dei lavoratori indipendenti andranno esplorate le modalità per una loro parametrazione alle effettive necessità dei beneficiari.
Andrà controllato con attenzione l’utilizzo dei congedi parentali da parte delle famiglie al fine di valutare la congruità dei relativi stanziamenti. Nel caso di prolungamento della chiusura delle scuole potrebbe essere necessario estendere gli strumenti attualmente previsti”. (Italpress)