Il governatore democratico della California, Gavin Newsom, ha sollevato forti critiche nei confronti della recente decisione della Corte Suprema dell’Alabama, che ha equiparato gli embrioni a persone, definendola parte di “una guerra contro le donne”. Le sue dichiarazioni hanno enfatizzato che questa non è solo una battaglia sulla salute riproduttiva, ma rappresenta un attacco più ampio al genere femminile. Le parole di Newsom sono state pronunciate sabato scorso, in un contesto in cui si sta vivendo un acceso dibattito sulla questione dell’aborto negli Stati Uniti. L’ex presidente Donald Trump è stato criticato dal governatore della California per la sua presunta valutazione privata di sostenere un divieto federale sull’aborto entro le sedici settimane, con alcune eccezioni. In modo ironico, Newsom ha sottolineato il fatto che Trump consideri di includere eccezioni nel divieto e si è chiesto se il numero di sedici settimane sia stato scelto solo perché è pari. Queste osservazioni mettono in evidenza la tensione e il dibattito che circondano la questione dell’aborto negli Stati Uniti, con posizioni estreme che si scontrano su temi di grande rilevanza sociale e morale.
Posizioni estreme
Il governatore ha anche avvertito che un eventuale sostegno di Trump a un divieto federale sull’aborto potrebbe spingere altri membri del Partito Repubblicano verso posizioni ancora più estreme. A titolo esemplificativo, ha citato il senatore repubblicano della Carolina del Sud, Lindsey Graham, come un esempio di ciò che potrebbe verificarsi se si dovesse intraprendere questa strada. La discussione sull’aborto è stata infiammata dalla decisione della Corte Suprema nel 2022 di annullare la sentenza storica della Roe v. Wade. Questo ha portato a un aumento dei divieti o delle severe limitazioni sull’aborto in più di una dozzina di stati. Inoltre, ha alimentato il desiderio di alcuni repubblicani di vedere restrizioni imposte a livello federale, mentre altri all’interno del partito si sono opposti a questa idea.