Per ottenere miglioramenti alle politiche europee che sostengono la transizione energetica “potrebbe essere necessario un periodo di pianificazione ancora più lungo e flussi di investimenti stabili, l’attenzione all’utilizzo di finanziamenti pubblici per mobilitare investimenti privati, l’istituzione di un punto di accesso unico per le risorse a livello dell’Ue e una fonte centralizzata di assistenza tecnica, ovvero la Piattaforma di Transizione Equa all’interno del Meccanismo di Transizione Equa. Infine è importante lo sviluppo di Piani Territoriali di Transizione Equa per progettare soluzioni che rispondano alle esigenze locali. Sono queste alcune indicazioni suggerite dal nuovo rapporto di Resources for the Future (RFF) intitolato “The European Union Policy Toolbox to Support Just Transition” che sintetizza le lezioni apprese dalla transizione energetica dell’Unione Europea e anche per offrire spunti essenziali ai decisori politici per elaborare una strategia di transizione equa ed efficace.
Transizione equa
Il rapporto è redatto da un gruppo di esperti tra cui Elena Verdolini e Chiara Belpietro del CMCC (Centro Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici) e approfondisce l’impegno dell’Unione europea nel passare a tecnologie e modelli di business neutri dal punto di vista climatico entro il 2050. Sottolinea l’importanza di accompagnare questa transizione con graduali adattamenti per mitigarne gli impatti sproporzionati su segmenti della società dipendenti da risorse ad alto contenuto di carbonio. Il rapporto si concentra sul concetto di transizione equa, sottolineando la necessità di politiche eque e inclusive, come sostenuto dalla stessa Commissione Europea. Esplora i programmi Ue implementati tra il 2014 e il 2020 e delinea i cambiamenti di policy proposti nel Green Deal europeo per il periodo 2020-25. Attingendo dall’esperienza dell’Unione, gli esperti identificano i componenti chiave di un pacchetto di politiche di transizione energetica, “completo ed efficace”, attraverso l’esame dei programmi e delle politiche europee.
Per raggiungere risultati
Secondo il Rapporto è necessario un bilancio di investimento sostanziale e stabile, data l’entità del compito generale. L’esperienza dell’Ue mette in evidenza anche i ruoli degli investimenti pubblici e privati. Uno dei tre pilastri della politica di transizione giusta dell’Ue nel Green Deal, infatti, è l’accesso allo strumento di prestito per settore pubblico per sostenere l’attuazione privata di progetti di transizione giusti che non sono in grado di accedere ai prestiti disponibili in commercio, sebbene possano svolgere un ruolo importante nello sviluppo economico. A titolo esemplificativo, il meccanismo di transizione dell’Ue mira a mobilitare almeno 150 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati tra il 2021 e il 2027 per sostenere solo gli sforzi di transizione nelle regioni più vulnerabili. Utile è un “hub centrale” come unico accesso per il finanziamento. L’approccio dell’Ue ha incluso diverse vie di ricerca per esplorare la fattibilità di una nuova o migliore tecnologia, prodotto, processo o servizio per far progredire gli obiettivi di transizione giusti, anche attraverso l’apprendimento per sostenere l’innovazione sociale. Gli esempi includono l’iniziativa Orizzonte 2020 e il programma Occupazione e innovazione sociale. L’esperienza dell’Unione suggerisce il valore di sostenere anche la ricerca e l’attuazione pilota di approcci sociali ed economici innovativi per affrontare la transizione energetica anche in altri continenti.