Navalny è stato ucciso con un pugno al cuore. Lo sostiene Vladimir Osechkin, fondatore del gruppo per i diritti umani Gulag.net, citato dal Times. Una persona che che lavora nella colonia penale artica dove Navalnyè morto venerdì scorso sarebbe la fonte della notizia. I lividi trovati sul corpo del politico russo sono compatibili con la tecnica del “pugno unico”. Prima della sua morte, Navalny, 47 anni, sarebbe stato costretto a trascorrere più di due ore e mezza all’aperto in uno spazio isolato dove la temperatura poteva scendere fino a -27 gradi, ha detto Osechkin. A quelle temperature i detenuti non vengono mai tenuti all’aperto per più di un’ora.
Il 4 marzo udienza in Tribunale
Mentre è stata fissata per il 4 marzo, a porte chiuse, dal Tribunale di Salekhard, la data per il ricorso presentato dalla madre di Aleksey Navalny – Ljudmila Navalnaya – che chiede la consegna del corpo del figlio e contesta “azioni illegali” al riguardo. La donna ha denunciato il Comitato investigativo russo di inazione. Lyudmila Navalnaya si è recata nella remota prigione IK-3 dove suo figlio è morto, ma da sabato, quando è arrivata, le è stato impedito di vedere la salma. La portavoce di Navalny ha anche raccontato che è stato intimidito anche il sacerdote che voleva organizzare una cerimonia commemorativa. “Prima lo hanno arrestato”, ha scritto su X, e dopo averlo rilasciato, le forze di sicurezza “sono andate a casa sua.” Di Navalny sono fonti di notizia anche le ultime lettere spedite dal carcere che stanno arrivando in questi giorni ai destinatari. In una di queste racconta di aver chiesto dei libri e di apprezzare sempre meglio la letteratura russa. E ha citato “Nel burrone”, un racconto di Anton Cechov del 1900 dove il protagonista viene condannato ai lavori forzati in Siberia. Nella colonia penale di Sakhalin, dove regnavano la corruzione dei carcerieri e le disumane condizioni dei detenuti.
Sanzioni Ue. La Russa: Russia si riscatti
Nel mondo continuano manifestazioni e attestati di vicinanza alla famiglia e commemorazioni. Gli stati dell’Unione europea hanno concordato un nuovo pacchetto di sanzioni contro la Russia. Le misure colpiscono individui e imprese sospettati di assistere Mosca nella sua guerra contro l’Ucraina, comprese le aziende cinesi. Sotto sanzioni circa 200 tra aziende e individui. Scontro tra Italia e Russia, via ambasciate.
La Farnesina ha convocato l’ambasciatore Paramonov e ha chiesto che sia fatta chiarezza sulla morte di Navalny. L’ambasciatore russo a Roma ha risposto che si tratta “di un affare interno e che le accuse sono inaccettabili.” Il ministro degli Esteri inglese, David Cameron, ha dichiarato che il Regno Unito ha sanzionato sei funzionari a capo della colonia penale dove è morto il leader dell’opposizione russa Aleksei Navalny. “I responsabili del trattamento brutale di Navalny non dovrebbero illudersi: li riterremo responsabili”, ha detto il ministro. In Italia il Presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha chiesto ai senatori un minuto di silenzio all’inizio dei lavoro: “credo non debbano esserci dubbi e polemiche sulla vicinanza che dobbiamo manifestare all’uomo, tornato nella sua terra sapendo che la sua sorte poteva con estrema probabilità essere quella che si è tragicamente verificata”. Navalny, ha aggiunto, oggi è il “simbolo della presenza anche nella Russia di una possibilità di riscatto. L’Italia, che si è schierata senza se e senza ma dalla parte dell’Ucraina, non può che inchinare le proprie bandiere di fronte a Navalny.” Mentre il leader di Azione, Carlo Calenda, ha reso noto che da quando si è fatto promotore del sit-in in Campidoglio per onorare Navalny è minacciato e “oggetto sui social di una violenza incredibile, di finti profili”.
Biden e Trump
Anche l’ex Presidente Donald Trump è intervenuto paragonandosi a Navalny perché come il russo si sente perseguitato nel proprio paese. Gli Stati Uniti, ha sostenuto Trump, “si stanno trasformando in un Paese comunista in molti modi”. Il Presidente Joe Biden ha risposto a Trump accusandolo di non essere riuscito a “condannare Putin”. “Trump non riesce nemmeno a condannarlo”, ha detto, “è scandaloso”. Infine Tino Chrupalla, leader del partito di ultradestra tedesco Afd (Alternativa per la Germania), ha denunciato quella che ha definito la ”teatralità” attorno alla morte del dissidente russo sostenendo che il suo decesso viene strumentalizzato per fini politici e ha criticato la presenza della moglie di Navalny a Bruxelles e alla Conferenza per la Sicurezza di Monaco.