E’ fissata per il 24 febbraio la prima riunione del G7 con presidenza italiana. E’ lo stesso giorno di due anni fa quando la Russia ha iniziato l’aggressione all’Ucraina. La Presidente Giorgia Meloni presiederà l’incontro al quale è prevista la partecipazione del Presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Abbiamo una grande responsabilità sulle nostre spalle – scrive Meloni riguarda l’anno italiano del G7 – e intendiamo onorarla al meglio delle nostre possibilità, dimostrando ancora una volta quanto l’Italia sia capace di tracciare la rotta.” L’intervento di Zelensky al primo incontro dei grandi dell’Occidente è significativa dell’attenzione verso quanto accade alle porte dell’Unione europea.
Mosca respinge le accuse
Il caso Navalny sta dominando l’attenzione internazionale perché a cinque giorni dalla morte non è ancora stato restituito il corpo alla famiglia. La madre ha rivolto un appello al capo del Cremlino chiedendo la restituzione per dare al figlio una degna e giusta sepoltura, mentre la moglie Yulia, alla quale X ha sospeso per alcune ore l’account per “aver violato le regole” ma senza spiegare quali, ha chiesto all’Unione europea di non riconoscere i risultati delle imminenti elezioni presidenziali in Russia. “Un Presidente che ha ucciso il suo principale avversario politico non può essere legittimo per definizione”, afferma Navalnaya. Il Cremlino ha respinto le accuse e anche la richiesta dell’Alto rappresentante europeo, Josep Borrell, di una “indagine internazionale indipendente.” Non se ne parla, ha seccamente risposto il portavoce di Putin, Dmitri Peskov: “Mosca non accetta tali richieste, tanto più dal signor Borrell”, ha detto. Per Mosca le accuse di aver assassinato Navalny sono”infondate e rozze”, e Peskov ha aggiunto che, poiché Navalnaya è rimasta vedova di recente, si asterranno dal commentare.
Lega e FI sul caso Navalny
La vicenda trova su piani non allineati anche i vice presidenti del Governo italiano Matteo Salvini e Antonio Tajani. Il leader della Lega ha dichiarato: “difficilmente riesco a sapere cosa succede in Italia, come posso giudicare cosa è successo dall’altra parte del mondo? Capisco la posizione della moglie di Navalny, bisogna fare chiarezza. Ma la fanno i medici, i giudici, non la facciamo noi.” La frase viene letta come una presa di distanza dalla famiglia Navalny mentre il leader di Forza Italia, Tajani se pure d’accordo sul fatto che la verità la “decideranno i giudici russi”, ha aggiunto che è innegabile che “quella di Alexej Navalny è stata una detenzione incompatibile con la vita. I fatti dovranno essere accertati, però è indubbio che sia stato fatto morire”. “Ho incontrato a Bruxelles sua moglie – ha spiegato Tajani – e a lei ho ribadito la vicinanza dell’Italia e del G7, la condanna di ciò che è accaduto a suo marito, che è stato vittima di una persecuzione ingiusta, detenuto in un gulag che ricorda l’Unione Sovietica”.