mercoledì, 18 Dicembre, 2024
Salute

Vaccini, con la salute degli alunni non si scherza

“Si-vax” – “No vax”. Tra gli effetti negativi che ha prodotto il boom della Rete vi è quello della fortissima contrapposizione che si è venuta a creare tra i sostenitori dell’obbligo del vaccino e quelli che, essendo contrari, studiano tutte le possibili strategie per aggirare l’obbligo vaccinale al momento dell’iscrizione scolastica.

Si tratta di un tema molto delicato che mette a rischio la salute dei bambini coinvolti. Da qualche tempo, però, si è innescato una sorta di “corto circuito” istituzionale tra alcune scuole e la magistratura amministrativa che, di fatto, produce effetti distorsivi sul sistema.

A denunciare il fenomeno è stata, in una interrogazione al ministro della Salute, Roberto Speranza, la vicepresidente della Commissione Affari Sociali, Michela Rostan. Un intervento, quello della giovane ma esperta civilista entrata da qualche tempo nelle file di “Italia Viva”, che si propone di accendere i riflettori sui certificati medici di esonero vaccinale rilasciati da medici diversi dai pediatri curanti.

La vicepresidente cita un caso “grave ed emblematico” che si è verificato in Puglia, dove una bambina leucemica prudenzialmente non è tornata a frequentare le lezioni presso una scuola dell’infanzia della sua zona, a causa della presenza – in una classe diversa, ma con un docente in comune – di un alunno non sottoposto a vaccinazione in virtù di certificati medici di esonero vaccinale rilasciati dietro pagamento da medici diversi dal pediatra curante.

In pratica i genitori “no vax”, anziché rivolgersi al pediatra di famiglia come dovrebbero, si indirizzano verso i professionisti orientati in una certa direzione che rilasciano i certificati di esonero dal vaccino. Dall’atto di sindacato ispettivo si apprende che il Dipartimento di prevenzione dell’Asl di competenza ha dichiarato privi di validità scientifica, oltre che non validi in quanto rilasciati non dai pediatri dei bambini ma da medici pagati dalle famiglie, i certificati in questione, esprimendo, altresì, la forte raccomandazione “ad evitare che la bambina affetta da leucemia venga in alcun modo a contatto con adulti o bambini non vaccinati”.

Due ordinanze cautelari del Tar tuttavia, hanno temporaneamente sospeso l’efficacia degli atti emessi dal Circolo didattico per escludere dalla frequenza della scuola dell’infanzia il bambino non vaccinato, “producendo, di fatto, un’ammissione alla frequenza pressoché coincidente con l’anno scolastico”. In parole povere, se la bambina leucemica fosse tornata tra i banchi sarebbe stata esposta al gravissimo pericolo di contatti quotidiani con il coetaneo.

Di qui l’intervento di Michela Rostan volto a verificare se il titolare della Salute del Governo Conte II sia a conoscenza dei fatti e se intenda adottare le iniziative di competenza, anche normative, affinché sia fugato ogni dubbio circa la non validità dei certificati medici di esonero vaccinale rilasciati da medici diversi dal pediatra curante. La vicepresidente, peraltro, sollecita l’adozione delle iniziative di competenza, anche presso la Conferenza Stato-regioni, per rendere più incisivo lo strumento dell’ordine di allontanamento immediato dalla frequenza scolastica degli alunni inadempienti all’obbligo vaccinale.
La salute, specie quella dei più piccoli, è un diritto fondamentale che non può essere lasciato in balia di questioni ideologiche…

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